Il diritto alla monetizzazione delle ferie non fruite per il personale della scuola che ha svolto attività lavorativa con contratti a termine con scadenza al 30 giugno è stato finalmente riconosciuto in tribunale grazie alla vincente azione legale del sindacato Anief che da sempre si batte per la tutela e l'equiparazione di tutti i diritti dei lavoratori a tempo determinato della scuola con quelli riconosciuti al personale di ruolo. Stavolta la vittoria Anief arriva dai tribunali del Piemonte (Ivrea e Torino) dove gli Avvocati Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi ottengono ben tre sentenze di identico tenore che condannano il Miur per la mancata corresponsione dell'equivalente economico delle ferie maturate e non godute da altrettanti precari della scuola. Marcello Pacifico: “I ricorsi, dopo questa storica vittoria, saranno depositati presso i tribunali del lavoro di tutta Italia e il nostro sindacato si impegnerà a battersi anche ai tavoli delle trattative per ottenere finalmente giustizia ed equiparare i diritti dei lavoratori precari a quelli del personale di ruolo non solo per quanto riguarda le ferie, ma anche per il diritto ai permessi retribuiti, alle progressioni di carriera e per tutte le altre prerogative loro negate”. Aperte le adesioni allo specifico ricorso Anief.
Il Tribunale del Lavoro di Torino, ad esempio, evidenzia come il complesso normativo attuale, “applicabile a decorrere dal 1/9/2013 non pare tuttavia imporre ai docenti di richiedere di fruire – necessariamente in giornate destinate all'attività didattica – dei giorni di ferie maturati in eccedenza rispetto a quelli di sospensione dell'attività didattica, maturando il diritto alla monetizzazione”. Non avendo il Ministero provato che il ricorrente “abbia chiesto ed ottenuto di godere di ferie ulteriori rispetto a quelle a fruizione obbligatoria e automatica, corrispondenti con i giorni di sospensione delle attività didattiche” il tribunale ha ritenuto assolutamente “fondata la domanda della ricorrente, con diritto alla percezione dell'importo di € 1718,82 a titolo di indennità sostitutiva delle ferie maturate e non godute” e della somma aggiuntiva di “€ 826,50 oltre interessi legali, a titolo di differenze retributive”, condannando il Miur anche al pagamento delle spese di soccombenza. Identiche le conclusioni del Tribunale del Lavoro di Ivrea che condanna il Miur a risarcire altri due docenti precari per un totale pari a 2.884,28 e a un totale di spese di soccombenza pari a 2.700 Euro oltre accessori.
Tutti i lavoratori precari della scuola, dunque, o quelli entrati in ruolo che hanno svolto supplenze al 30 giugno, potranno rivendicare in tribunale il proprio diritto alla monetizzazione delle ferie non fruite negli ultimi 5 anni se hanno stipulato contratti al 30 giugno. L'Anief con soddisfazione evidenzia come sia nuovamente riuscita a dimostrare in tribunale la validità delle proprie tesi tutelando al meglio e concretamente i diritti dei lavoratori della scuola.
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