Confermata la mobilitazione tra meno di un mese, il prossimo 12 novembre. Nel mirino del giovane sindacato il decreto Salva-Precari e la Legge di Bilancio, migliorabili e da migliorare. Il leader del giovane sindacato a Italia Stampa: “I parlamentari ascoltino chi vive sulla propria pelle ogni giorno la supplentite”
Sono due gli obiettivi nel mirino dello sciopero del prossimo 12 novembre proclamato dal giovane sindacato Anief: il cosiddetto decreto Salva-Precari e la Legge di Bilancio, superare la stagione del precariato nella scuola italiana e ottenere compensi dignitosi, possibilmente in linea con quelli dei più avanzati paesi europei. I provvedimenti e le somme stanziate che si prospettano non risolvono il problema del precariato, anzi potrebbero anche renderlo più critico. Dare voce alla piazza e al personale della scuola non tutelato, tra poco meno di un mese, è la strada per iniziare a cambiare lo stato delle cose. Lo ribadisce anche il leader di Anief, Marcello Pacifico, nel corso di un’intervista a Italia Stampa.
“Confermiamo questo sciopero del 12 novembre – osserva il professor Pacifico – per poter cambiare le cose attraverso i numeri dell’adesione, attraverso il sit-in, dando voce a tutti i precari esclusi dal decreto che dovrebbe salvarli. Sarà un modo per dare la possibilità ai nostri parlamentari di confrontarsi e ascoltare chi vive, ogni giorno, sulla propria pelle, la supplentite nelle nostre classi”.
L’altra sfida è aprire un dibattito sull’imminente Legge di Bilancio. “Visto che sta per essere presentata – sottolinea il presidente nazionale di Anief nell’ìntervista a Italia Stampa – lo sciopero sarà anche un momento opportuno per parlare di scuola in questo senso, per chiedere nuove risorse per il rinnovo del contratto, perché gli appena ottanta euro di aumento non piacciono a nessuno. Manifestando intendiamo modificare in meglio la Legge di Bilancio e il Salva-Precari, trasformandolo in Salva-Scuola”.
Ascolta l’intervista integrale del presidente Pacifico a Italia Stampa