Nella relazione tecnica si stimano aumenti dell’1,3% per il 2019, 1,9% per il 2020 e del 3,5% per il 2021 (art. 13). Anief si dichiara disponibile ad avviare le trattative per sbloccare gli stipendi ma conferma lo sciopero e il sit-in del 12 novembre per l’assenza, dopo il rinvio dei tavoli tecnici, delle misure su scuola e università annunciate nelle intese del 1° e del 29 ottobre tra Miur e sindacati firmatari del CCNL per la valorizzazione del personale docente e ata, dei ricercatori, e sulla responsabilità del personale per la sicurezza degli edifici
LE MISURE A SOSTEGNO DELLA CRESCITA PER RICERCA E ISTRUZIONE
L’articolo 28, all’interno delle misure di sostegno per la ricerca e l’istruzione, all’interno del Titolo V (Misure per la crescita) istituisce:
- l’Agenzia Nazionale della Ricerca (commi 1-12) senza contemplare misure atte a ripristinare il ruolo del ricercatore universitario a tempo indeterminato;
- aumenta di 30 mln il FUN per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici (comma 13) già ridotto di 1/3 rispetto a quello di dieci anni fa (nel 2017/2018 ha avuto una ulteriore sottrazione di 18 mln);
- aumenta di 11 mln il fondo per il TFA sostegno (comma 14) per il quale Anief ha impugnato al Tar Lazio il numero programmato dell’ultimo ciclo;
- aumenta di 2 mln quello per acquisto beni - servizi innovazione digitale della didattica (comma 15) nel 2020;
- aumenta di 16 mln il fondo per il diritto allo studio universitario nel 2020 (comma 16).
Sostanzialmente immutato rimane la spesa relativa al settore dell’istruzione come si legge nella relazione illustrativa, con una rimodulazione della spesa dal primo ciclo al secondo ciclo e all’istruzione terziaria, a pag. 61:
“La missione 22 Istruzione scolastica rimane in linea con le previsioni iniziali ed assestate (rispettivamente +0,4 per cento e +0,2 per cento). Vi è una rimodulazione delle previsioni di spesa per supplenti, dirigenti e ATA tra programma 22.17 Istruzione del primo ciclo e il programma 22.18 Istruzione del secondo ciclo a favore dell’istruzione di secondo grado e un aumento dell’andamento del Fondo per l'istruzione e la formazione tecnica superiore del programma 22.15 Istruzione terziaria non universitaria e formazione professionale. L’andamento di cassa della missione è caratterizzato dai minori pagamenti previsti per Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, per il Fondo unico per l’edilizia scolastica e i contributi alle regioni per l’ammortamento dei mutui contratti per l’edilizia scolastica, nell’ambito del programma 22.1 Programmazione e coordinamento dell'istruzione.”
ALCUNE MISURE IMPORTANTI PER IL PERSONALE DELLA PA
Tra le altre misure si segnala lo scorrimento del 30% delle graduatorie degli idonei nella PA (art. 18), la riorganizzazione degli enti di ricerca (art. 29), l’istituzione del fondo per la disabilità (art. 40), il rinnovo dell’ape sociale (art. 56), opzione donna (art. 57), indicizzazione delle pensioni al 100% fino a quattro volte (2.052,04 euro) il minino inps (art. 57).
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANIEF
Pacifico, presidente nazionale Anief: “con la rideterminazione del fondo (1,1 miliardi per il 2019, 1,650 miliardi per il 2020, 3,175 miliardi per il 2021), per il rinnovo del Contratto, anche se lontani dal recupero dell’inflazione cresciuta negli ultimi dieci anni (+14%) siamo pronti a trattare per il rinnovo della parte economica e giuridica del CCNL per il triennio 2019-2021, ma rinnoviamo l’intenzione di scioperare il 12 novembre, quando è previsto un sit-in a Piazza Montecitorio (ore 9-13) e spiegheremo le nostre numerose proposte di modifica sia al disegno di legge di bilancio (AS 1586) all’esame del Senato in tema di formazione iniziale e reclutamento, personale docente, educativo, ata della scuola, dell’afam e dell’università, sia al decreto legge n. 126 del 30 ottobre 2019 (AC 2222), ribattezzato “salva-precari”, all’esame della Camera dei Deputati per le troppe categorie di esclusi e i problemi irrisolti sul rinnovo dei contratti a termine e la stabilizzazione del personale.”
Scarica il testo della legge di Bilancio
LA RELAZIONE INTRODUTTIVA SUI PRINCIPALI INTERVENTI, pp. 15-17.
“Tra i principali interventi nell’ambito della spesa corrente assumono rilievo la previsione di nuovi stanziamenti da destinare alla riduzione del cuneo fiscale sui lavoratori dipendenti (per 3 miliardi nel 2020 e 5 miliardi dal 2021), all’attribuzione di rimborsi e premi a beneficio di soggetti che effettuano acquisti mediante l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici (3 miliardi annui nel 2021 e nel 2022) e agli interventi per la famiglia e alle politiche di welfare. Tra questi ultimi è prevista la proroga di un anno per l'assegno di natalità (c.d. bonus bebè) con un finanziamento di 0,3 miliardi nel 2020 e 0,4 miliardi nel 2021. È stabilizzato e contestualmente incrementato il contributo economico per il pagamento di rette degli asili nido pubblici e privati in favore delle famiglie con figli affetti da gravi patologie croniche (circa 0,2 miliardi di euro annui). Dal 2021 con l’istituzione di un apposito Fondo assegno universale e servizi alla famiglia, con una dotazione di circa 1 miliardo nel 2021 e 1,2 miliardi a decorrere dal 2022 si prevede la riorganizzazione degli istituti di sostegno e valorizzazione della famiglia mediante l’adozione di appositi provvedimenti normativi. In ambito sociale viene istituito il Fondo per la disabilità e la non autosufficienza diretto a finanziare interventi di riordino delle politiche di sostegno alla disabilità e sono previste nuove risorse per i lavoratori disabili, il trasporto degli alunni con disabilità e il sostegno dei caregiver e degli audiolesi (complessivamente circa 838 milioni di euro nel triennio).Viene inoltre rifinanziato il Fondo per l’occupazione e la formazione (300 milioni annui) per sostenere i livelli occupazionali e per assicurare gli ammortizzatori sociali in deroga.”
In materia previdenziale sono rinnovate per il 2020 le misure relative all’anticipo pensionistico per le categorie di lavoratori svantaggiati (c.d. APE sociale) e al pensionamento anticipato (c.d. opzione donna) per le lavoratici che abbiano maturato un’anzianità contributiva almeno pari a 35 anni e un’età pari o superiore a 58 anni e cinque mesi per le lavoratrici dipendenti (un anno in più per le lavoratrici autonome). Complessivamente alle due misure è destinato un miliardo di euro nel triennio.
In ambito sanitario è prevista l’abolizione della quota fissa di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie (c.d. superticket) con effetti sul bilancio dello Stato per 0,2 miliardi nel 2020 e 0,5 miliardi dal 2021.
Nel settore del pubblico impiego sono stanziate nuove risorse per i rinnovi contrattuali del triennio 2020-2022 del personale dipendente delle amministrazioni statali (circa 0,23 miliardi nel 2020, e 1,4 miliardi dal 2021).
Per il prosieguo delle missioni internazionali di pace e del programma strade sicure sono stanziate risorse rispettivamente per 1,7 miliardi nel biennio 2021-2022 e 0,15 miliardi nel 2020.
Sul versante della spesa in conto capitale rilevano in particolare le nuove risorse, aggiuntive a quelle stanziate negli anni precedenti, destinate al rilancio degli investimenti delle Amministrazioni centrali dello Stato e i nuovi stanziamenti per gli enti territoriali (circa 58,6 miliardi nell’intero orizzonte temporale 2020-2034).
Per realizzare progetti economicamente sostenibili e che abbiano come obiettivo la decarbonizzazione dell’economia, l’economia circolare, la rigenerazione urbana, il turismo sostenibile, l’adattamento e la mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico e programmi di investimento e progetti a carattere innovativo e ad elevata sostenibilità ambientale è stato istituito il Fondo Green New Deal con una dotazione di circa 4,6 miliardi nel periodo 2019-2024.
Altri interventi per favorire gli investimenti pubblici e privati riguardano i rifinanziamenti del Fondo di garanzia per le PMI (0,7 miliardi annui dal 2021 al 2024) e del credito di imposta per l'acquisizione di beni strumentali destinate a strutture produttive con sede nelle regioni del Mezzogiorno (circa 0,7 miliardi nel 2020), il potenziamento del Piano straordinario per la promozione del Made in Italy, l'attrazione degli investimenti in Italia (50 milioni di euro annui) e l’assegnazione di nuove risorse per l’Agenzia per la ricerca e per i programmi di ricerca in materia aerospaziale (circa 2,6 miliardi nel periodo 2019-2024). Sul versante delle entrate, il disegno di legge di bilancio assicura per il 2020 la neutralizzazione dell’incremento delle aliquote IVA e delle accise (circa 23 miliardi) e la parziale sterilizzazione negli anni successivi (per 9,8 miliardi nel 2021 e 3 miliardi dal 2022).
Tra i provvedimenti a sostegno della competitività delle imprese e della crescita economica si proroga per l’anno 2020 la disciplina di maggiorazione della deduzione degli ammortamenti, per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale (con un effetto di minor gettito per circa 0,5 miliardi nel 2021 e 1,1 miliardi nel 2022) e il riconoscimento di un credito d’imposta per gli investimenti in macchinari e software indicati nel piano Industria 4.0 che facciano parte di un progetto con obiettivi ambientali. È prevista la misura di aiuto alla crescita economica (ACE) al fine di supportare la patrimonializzazione delle aziende (con un effetto in termini netti di circa 0,7 miliardi nel triennio). Per l’anno 2020 sono prorogate le detrazioni fiscali per le spese relative agli interventi di efficientamento energetico, ristrutturazione edilizia, e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici in fase di ristrutturazione e si introduce una nuova detrazione fino al 90% finalizzata al recupero o restauro della facciata degli edifici (nel complesso, in termini netti, circa 2 miliardi nel triennio).
La manovra di finanza pubblica 2020-2022 beneficia delle maggiori risorse derivanti dalle disposizioni del decreto legge 124/2019 in materia di contrasto all’evasione fiscale. Tra queste è prevista l’introduzione del controllo preventivo delle compensazioni di crediti per imposte dirette effettuate tramite modello F24, l’estensione del regime del reverse charge nel settore degli appalti e dei subappalti per contrastare l’illecita somministrazione di manodopera e misure per limitare il fenomeno delle indebite compensazioni mediante l’accollo del debito tributario altrui o l’utilizzo di crediti da parte di soggetti che hanno cessato la partita IVA (complessivamente circa 2 miliardi nel 2020, 2,3 miliardi nel 2021 e 2,1 miliardi nel 2022).
Maggiori entrate sono attese da un pacchetto di norme finalizzate alla prevenzione delle frodi nel settore della commercializzazione e distribuzione dei carburanti (circa 0,8 miliardi nel 2020 e 1,2 miliardi dal 2021) e della compravendita di autoveicoli e motoveicoli di provenienza comunitaria ad opera di società che non adempiono agli obblighi di versamento IVA (circa 200 milioni annui), oltre che da disposizioni nel settore dei giochi (circa 0,7 miliardi nel 2020 e 0,6 miliardi dal 2021). Per l’anno 2020 rilevano altresì gli effetti della rimodulazione dei versamenti della prima e seconda rata di acconto delle imposte IRPEF, IRES e IRAP per i soggetti per i quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità (circa 1,5 miliardi nel 2020). Le maggiori risorse reperite con il decreto 124/2019 sono state appostate sul Fondo per la riduzione della pressione fiscale e del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali e concorrono al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica nell’ambito del disegno di legge di bilancio.
Ulteriori risorse, con il disegno di legge di bilancio, derivano dalle imposte sugli imballaggi di plastica per il contenimento e trasporto di merci e alimenti (circa 1,1 miliardo nel 2020, 1,8 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022) e sulle bevande confezionate edulcorate (circa 0,26 miliardi di euro annui). E’ inoltre abrogato il regime fiscale opzionale, previsto nella scorsa legge di bilancio, che prevedeva a partire dal 2020 un’imposta sostitutiva con aliquota unica al 20 per cento in favore degli imprenditori individuali che percepiscono compensi compresi tra 65.000 e 100.000 euro (in termini netti circa 0,1 miliardi nel 2020 e 1,1 miliardi nel 2021 e 0,8 nel 2022); mentre per i lavoratori autonomi con redditi fino a 65.000 euro il regime forfettario agevolato è condizionato al sussistere di alcune condizioni (il risparmio atteso è circa 0,1 miliardi nel 2020, 0,8 miliardi nel 2021 e 0,5 miliardi nel 2022).
Sono riviste le disposizioni relative al fringe benefit delle auto aziendali con conseguenti effetti attesi di maggior gettito pari a oltre 0,3 miliardi annui dal 2020.
Sul lato della spesa, maggiori risorse sono assicurate dalla riduzione delle dotazioni di bilancio dei Ministeri per effetto di misure di revisione della spesa e dalla riprogrammazione di alcuni fondi e trasferimenti del bilancio dello Stato (circa 2,3 miliardi nel 2020 e 2021 e 1,2 miliardi nel 2022).
In termini di composizione della spesa, al netto delle spese per il rimborso del debito e dei fondi da ripartire (che troveranno solo in corso di esercizio una destinazione), circa il 24 per cento degli stanziamenti è finalizzato alle politiche di previdenza e assistenza e altre politiche di sostegno (prevalentemente assegnati alla missione 25 “Politiche previdenziali”).
Una quota leggermente inferiore è stanziata per politiche relative alla salute e all’istruzione (21 per cento), mentre i servizi istituzionali e generali assorbono quasi il 15 per cento delle risorse. La spesa per interessi rappresenta il 11,8 per cento del totale e quella per i servizi pubblici generali l’8,1 per cento, in buona parte destinati alla missione “Difesa e sicurezza del territorio” e alla partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE. Oltre il 12 per cento della spesa è destinato agli affari economici e quasi il 7 per cento a trasferimenti agli enti territoriali per politiche di loro competenza (al netto di quelli per la spesa sanitaria che sono considerati nella categoria Salute e Istruzione).
La spesa stanziata per interventi relativi alla cultura, all’ambiente e alla qualità della vita assorbe meno dell’1 per cento del totale considerato (vedi Figura I.1).”