COMUNICATO STNella Giornata Internazionale per i diritti delle persone con disabilità, il sindacato Anief si ripropone come baluardo degli studenti disabili e, in generale, per il pieno riconoscimento della dignità e del valore delle persone con problematiche fisiche e cognitive, ma anche contro ogni forma di discriminazione a cominciare da quelle che, purtroppo, ancora si consumano nelle aule scolastiche anche a causa di pregiudizi e di barriere culturali, prima che fisiche, che non riconoscono né rispettano l’unicità e i diritti di ognuno di noi.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il tempo delle celebrazioni deve fare spazio a quello dei provvedimenti, perché da domani, dopo le buone intenzioni, tutto tornerà come prima. Barriere di ogni genere contrastano un’inclusione completa e la mancanza di docenti di sostegno specializzati aggrava il tutto: abbiamo oltre 60 mila posti vacanti. Cosa si aspetta a organizzare un corso per specializzare i docenti in base al vero fabbisogno e a prevedere corsi regolari e posti equamente distribuiti? Non si può giocare con i diritti dei nostri figli più deboli come accaduto nell’ultimo ciclo specializzante. Perché non si dà seguito alle esigenze certificate dal Pei assegnando da subito il numero corretto dei posti senza attendere l'attivazione "in deroga" e agendo quando la scuola lo richiede, senza costringere le famiglie a ricorrere ai tribunali?”
Il numero degli alunni disabili cresce di almeno 10 mila unità l’anno. Tuttavia, mancano ancora servizi e tutele vere per una piena integrazione di bimbi e adolescenti nelle rispettive scuole. E nell’Italia del 2019 l’obiettivo inclusione sembra davvero distante: se cresce la percentuale di allievi con vari deficit certificati, la loro presenza a scuola, spesso, è messa a rischio quando non vanificata dalla presenza di barriere architettoniche che spesso precludono o rendono difficoltoso o a volte umiliante anche solo l’accesso agli stessi istituti, posti spesso all’interno di edifici magari monumentali, ma poco funzionali.
LA BEFFA DELLE NOMINE RITARDATE
Oltre al danno, poi, c’è la beffa, con diverse migliaia di nuovi posti di sostegno richiesti dagli Usr con mesi di ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico. È notizia di qualche giorno fa la pubblicazione da parte dei diversi Uffici Scolastici degli elenchi con tanti posti da assegnare e le scuole sono iniziate da mesi. Un ritardo colpevole che Anief non ha mancato di sottolineare chiedendo a gran voce docenti specializzati con corsi regolari e con posti equamente distribuiti e rispettosi delle effettive esigenze. Non come accaduto nell’ultimo ciclo specializzante, ma rispettando i tempi e le quantità fissate nelle esigenze certificate dai Pei, assegnando con sollecitudine posti in deroga ogni volta che la scuola lo richieda e senza costringere le famiglie a ricorrere ai tribunali.
L’INCHIESTA
In un’intervista televisiva nell’ambito di una inchiesta di Report, il ministro dell’Istruzione Lorenzi Fioramonti ha ammesso che le scelte della politica negli ultimi anni hanno guardato al risparmio economico piuttosto che al benessere degli studenti disabili, girando il problema dei nuovi investimenti al titolare del Mef Roberto Gualtieri. I numeri reali restano implacabili: 270mila studenti con disabilità frequentano le scuole pubbliche seguiti da 100 mila insegnanti di sostegno; un numero insufficiente integrato in deroga con la nomina di altri 75mila supplenti, chiamati per provare a garantire a tutti in extremis il diritto costituzionale allo studio, ma di sicuro non la continuità didattica.
LE SENTENZE A FAVORE DEI DISABILI
Forte di alcune recenti sentenze, il sindacato Anief continua la battaglia. E i giudici gli danno ragione. Anche la Corte di Cassazione, ha spiegato che non è possibile fare modifiche quando il piano individualizzato dello studente disabile è stato stabilito: cancellare tutte o parte delle ore settimanali previste dalla programmazione educativa è un atto illegittimo. Inoltre la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 80/2010, ha dichiarato inammissibile fissare un limite numerico ai docenti di sostegno. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno già, inoltre, chiarito come “il diritto all’istruzione è parte integrante del riconoscimento e della garanzia dei diritti dei disabili, per il conseguimento di quella pari dignità sociale che consente il pieno sviluppo e l’inclusione della persona umana con disabilità”. E anche la pubblicazione della sentenza di quest’anno del Tar Sicilia, la 140/19, impone di rivedere la consistenza dell’organico di sostegno.
L’AZIONE DELL’ANIEF
L’Anief sostiene le famiglie con l’iniziativa gratuita ‘Sostegno, non un’ora in meno!’, per far rispettare e attribuire il corretto monte ore di sostegno agli alunni.
PER APPROFONDIMENTI:
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