Aumentano a ritmo impietoso i posti vacanti tra il corpo docente, gli amministrativi, i tecnici e gli ausiliari della scuola: considerando i 35 mila posti avanzati lo scorso anno, i tanti posti in deroga e lo stallo dei concorsi, che nella prossima estate non porterà in ruolo alcun vincitore, si va verso le 200 mila cattedre vacanti da coprire con precari. Anief chiede un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato, prevedendo la stabilizzazione anche da graduatoria d’Istituto da “call veloce”.
“A questo punto – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – con più di 100 mila cattedre libere e quasi altrettante in organico di fatto, più altre decine di migliaia di posti come Ata vacanti, ci accingiamo a vivere l’estate con più supplenze annuali di sempre. Perché le assunzioni che potranno essere realizzate, stando alle attuali norme saranno davvero poche: il basso numero di candidati rimasti nelle GaE, soprattutto al Nord, ma anche di vincitori e risultati idonei nei precedenti concorsi-lumaca, oltre che lo stallo delle attuali procedure concorsuali, ci dicono che servono provvedimenti urgenti. Quello più logico, e a costo zero, rimane l’allargamento della ‘call veloce’ alle graduatorie di istituto provinciali, come chiediamo da tempo”.
Adesso è ufficiale e non ci si può nascondere più dietro a un dito: dal prossimo 1° settembre prossimo, nella scuola assisteremo a 33.886 pensionamenti. A livello categoriale, si tratta di 26.327 docenti; 7.088 ATA; 78 unità di personale educativo; 383 insegnanti di religione. A queste uscite, vanno aggiunte 16.683 domande prodotte con “Quota 100”. I dati sono definitivi e sono stati comunicati dal ministero dell’Istruzione ai sindacati. A poco a poco – scrive oggi Orizzonte Scuola - gli Uffici Scolastici pubblicheranno i dati provinciali, con la ripartizione per classi di concorso, utili innanzitutto per la mobilità degli insegnanti di ruolo
QUELLO CHE CI ASPETTA
Considerando che solo una piccola parte dei candidati ad uscire dal lavoro con “Quota 100” rivedrà la propria scelta, ci si avvia verso altri 50 mila posti vacanti. Questi, si vanno ad aggiungere ai circa 25 mila che la scorsa estate non portarono alle immissioni in ruolo, benché già accordati dal Mef, per mancanza di candidati nelle graduatorie ad esaurimento e di merito, più circa altri 10 mila che per motivi oscuri non furono destinate alle assunzioni a tempo indeterminato. Ma non bisogna dimenticare gli oltre 25 mila “Quota 100” che lasciarono nel 2019, senza però essere mai sostituiti attraverso il turn over. In tutto, ci sono oltre 10 mila cattedre di sostegno in organico di diritto, quindi prive di docente specializzato titolare e destinate al ruolo.
I NUMERI
Complessivamente, quindi, si sta andando dritti verso ben oltre le 100 mila cattedre vacanti. Ma anche a 30 mila posti come assistente amministrativo, tecnico e collaboratore scolastico (più almeno altri 20 mila per quel potenziamento mai attivato per gli Ata, ma sempre indispensabili se si vogliono attuare con profitto i progetti e le attività avviate con la Legge 107 del 2015).
LE DEROGHE DELLA VERGOGNA
La lista dei posti vuoti, da coprire, non finisce purtroppo qui. Perché ci sono ancora 50 mila di sostegno in deroga, anche se poi privi di docente titolare a tutti gli effetti. Più, almeno altri 30-40 mila su disciplina, anche questi furbescamente “mascherati” in organico di fatto. Questo significa che, tra posti in organico di diritto e di fatto, solo per i docenti si rischia concretamente di sforare la quota record di 200 mila contratti a tempo determinato, con scadenza 30 giugno o 31 agosto 2021.
LA VIA D’USCITA
Una delle possibilità per uscire da questa prospettiva è quella di istituire la “call veloce” allargandola alle graduatorie d’istituto, sempre su base volontaria. Stiamo parlando della nuova procedura, prevista dal Decreto Scuola convertito nella L. 159/2019, in base alla quale i supplenti presenti nelle graduatorie di merito e nelle GaE possono essere immessi in ruolo, su base volontaria, anche in un’altra regione diversa dalla propria, attraverso un elenco utile esclusivamente per assegnare i tanti posti vacanti che altrimenti andrebbero a supplenza. La nuova titolare del Miur si è da subito impegnata per realizzare in breve tempo il decreto attuativo, comprendente il nuovo regolamento per velocizzare questo genere di convocazioni, il quale permetterebbe di utilizzare proficuamente gli elenchi temporanei che si verrebbero creare già in occasione delle prossime immissioni in ruolo previste nell’estate 2020.
Anief ribadisce che il provvedimento della “call veloce” deve necessariamente essere accompagnato da una misura analoga che intervenga per assumere anche i supplenti delle graduatorie di istituto, nelle more dell'esperimento delle prossime procedure concorsuali per evitare di chiamare 200 mila insegnanti con contratto a tempo determinato e subire nuovi costosi risarcimenti nelle aule dei tribunali, con ricadute negative pure sulla continuità didattica.
PER APPROFONDIMENTI:
Decreto salva precari, diversi emendamenti Anief arriveranno nell’Aula di Montecitorio
Decreto Legge N. 126/2019: sbloccati i posti “Quota 100”
Lavori gravosi, entro gennaio commissione tecnica al lavoro
Nel 2020 rimangono Quota 100, Opzione Donna e Ape Social: in arrivo Quota 41
Pensioni, Anief: tornare ai parametri preesistenti alla riforma Fornero