Mentre si ragiona sull’eventuale necessità di adottare misure per garantire nel prossimo anno scolastico la sicurezza contro il rischio contagio di studenti, docenti e personale Ata, che spaziano dal mantenimento della didattica a distanza alla turnazione degli alunni per evitare l’affollamento delle aule, il ministro dell’istruzione decide di mandare avanti i concorsi per la scuola. Ma sarà impossibile svolgere le prove dei concorsi forse prima di un anno
Marcello Pacifico (Anief): “Rivolgiamo un appello al ministro, ascolti le richieste dell’Anief e degli altri sindacati: bisogna immediatamente bandire una procedura per soli titoli, altrimenti a settembre il sistema scolastico imploderà sfondando il tetto delle 250mila supplenze”
Il nuovo decreto scuola delinea una situazione che sfida la logica e mette a rischio il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Per garantirne l’ordinato avvio non basterà certo la proroga al 15 settembre del termine entro cui provvedere alle prossime operazioni di assegnazione provvisoria e alle nomine in ruolo. Il prossimo anno, infatti, potrebbe abbattere tutti i record sul numero di supplenti, che rischia addirittura di sfondare quota 250mila. È noto, infatti, che siano esaurite sia le GaE che le graduatorie dei concorsi ordinari e straordinari per molte classi di concorso. E non servirà nemmeno la call veloce per provare a far spostare i docenti verso le province e le regioni dove ci saranno più posti disponibili: il vincolo quinquennale nella scuola di titolarità che scatterà dal prossimo anno scolastico per tutti i neo assunti in ruolo, abbinato all’attuale situazione di incertezza sanitaria sarà, con tutta probabilità, un fortissimo deterrente alla mobilità dei docenti.
In tutto questo, mentre non siamo ancora in grado nemmeno di immaginare se e come si svolgerà la didattica da settembre, il ministro chiede al governo di varare un decreto in cui si ribadisce la necessità di procedere alla pubblicazione dei bandi dei concorsi straordinari e ordinari di cui, però, non si sa quando si potranno svolgere le prove. Gli esperti, infatti, dicono che potrebbe essere necessario attendere il primo trimestre del 2021 per avere il vaccino, unica vera chiave per il ritorno alla normalità.
Sappiamo, in ogni caso, che certamente non potremo far svolgere le prove dei concorsi prima del 15 settembre, quindi in tempo per garantire l’immissione in ruolo già dal prossimo anno scolastico. Per di più, il ministro ha deciso anche di rimandare di un anno l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto e l’attivazione delle nuove graduatorie provinciali da cui attingere per l’assegnazione degli incarichi di supplenza annuali. Ma si è ancora in tempo per cambiare rotta.
IL PARERE DEL PRESIDENTE ANIEF
“Chiediamo al ministro – afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – di ascoltare le proposte che arrivano, una volta tanto, dall’intero panorama sindacale che, alla fine, ha sposato ciò che ANIEF dice da sempre: si proceda ad assumere immediatamente i docenti in ruolo attivando procedure selettive solo per titoli riservate ai docenti con almeno tre anni di servizio, consentendo loro di conseguire l’abilitazione il prossimo anno con corsi on line gratuiti da concludere prima della valutazione finale dell’anno di prova. Parimenti, si attivino corsi telematici per conseguire la specializzazione di sostegno, senza selezione in ingresso, aperti a tutti i docenti con almeno tre anni di servizio su sostegno, prevedendo da subito anche per loro un percorso di stabilizzazione da completare al conseguimento del titolo. E si sciolgano le riserve a tutti gli assunti in ruolo con riserva, che già oggi stanno garantendo la continuità dell’azione didattica, anche a distanza.
Solo così potremo avere in cattedra tutti i docenti che servono per far fronte in modo efficace alla più grande sfida che la Scuola italiana abbia mai dovuto affrontare. Gli studenti italiani hanno assoluto bisogno di sapere chi avranno in classe, fisica o virtuale che sia, il prossimo anno. È di questo che, oggi, il ministro deve preoccuparsi.
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