Il giovane sindacato si è soffermato sulla necessità di riaggiornale le graduatorie, chiedendo si non disattendere le aspettative dei docenti: “Non lasciamo migliaia di precari ancora per un anno in balia del sistema di assegnazione tramite Mad solo perché il Ministero non si adopera per una digitalizzazione del sistema”
Anief non si arrende a non considera chiusa la partita, affermando che ancora c’è tempo per organizzarsi e per riaprile le graduatorie d’istituto e Ata 24 mesi. Il Decreto-Legge 8 aprile 2020, n. 22, contiene inquietanti cambiamenti in merito alle graduatorie di istituto, il cui aggiornamento era previsto per giugno 2020. Sono in tantissimi precari ad attendere questo momento, stiano essi lavorando alacremente con la didattica a distanza, studiando per i concorsi, in altri termini mandano avanti la scuola.
La maggior parte lavora con contratti brevi, spesso pagati in ritardo e rinnovati di volta in volta con pochissime certezze e molti obblighi.
Come Anief chiediamo di non disattendere le aspettative dei docenti. È una richiesta che viene dalla base: è giunta l'ora "di aprire le graduatorie per le supplenze e permettere che esse vengano assegnate in maniera meritocratica, che l’insegnamento sia qualcosa in cui investire passione, tempo e formazione", come richiesto da una docente precaria, attraverso una lettera pubblicata su Orizzonte Scuola. Non lasciamo migliaia "di precari ancora per un anno in balia del sistema di assegnazione tramite Mad" solo perché il Ministero non si adopera per una digitalizzazione del sistema.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, afferma che “confidiamo nella volontà della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, di comprendere le esigenze dei precari e di volere risolvere il problema dell’aggiornamento delle graduatori d’Istituto: ci sono ancora due mesi di tempo per organizzarsi e dare il via al rinnovo delle graduatorie già in questa primavera, come bisognerebbe fare per le graduatorie Ata 24 mesi anch’esse bloccate. In caso contrario, se la norma prevista nell’articolo 2 del decreto legge sulla scuola fosse confermata in fase di conversione, siamo pronti a ricorrere in tribunale: da oggi, stiamo raccogliendo le pre-adesioni”.