Riparte anche nel segmento dell'istruzione superiore la ripresa delle attività legate all'alta istruzione accademica, coreutica e di ricerca. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Oggi incontro con il Ministro dell'Università e della Ricerca Manfredi per capire come ripartire in sicurezza e dopo le richieste al Ministro Gualtieri, giovedì prossimo ne è previsto un altro con il Ministro Azzolina che avrà come argomento lo svolgimento degli esami di Stato”. Per la delegazione Anief: Amerigo Maresci e Luigi Guerriero
La fase di lockdown, che ha caratterizzato la gestione dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid -19, ha rappresentato un momento molto particolare per tutti, studenti, ricercatori, docenti, personale Tecnico-Amministrativo, personale di alta formazione e specializzazione artistica e musicale e Bibliotecario (TAB), che sono stati catapultati in un mondo ‘digitale’, con i quali molti non avevano familiarità. Tuttavia, la risposta è stata straordinaria per qualità e quantità ma anche per spirito di adattamento.
Esempio ne sono i docenti, con la didattica online, e il personale TAB, con la modalità di lavoro agile definito ‘smart working’. I problemi che il MUR ha dovuto affrontare sono tanti, si sono accavallati in un breve periodo e spesso non ci sono state soluzioni valide per tutti, ma crediamo che fino ad ora si siano date risposte puntuali, ampiamente ponderate e condivise (ad esempio con CRUI e CUN) e concordate con altri ministeri, e ciò ha consentito agli Atenei e a cascata a tutta la Comunità Accademica di non sentirsi “abbandonati”.
Quello che temiamo è che la politica di tagli lineari di questi ultimi 20 anni, con chiusure di ospedali, blocco assunzioni, creazione precariato, possa influire negativamente nella ripartenza “sprint” di cui il Paese avrebbe bisogno. “La Fase 2 non indica la fine della pandemia, per questo come ANIEF – afferma Marcello Pacifico, presidente del sindacato - riteniamo opportuno che il ritorno alla normalità sia un processo lento e graduale, ma soprattutto che venga effettuato con responsabilità e senza superficialità”.
Per quanto riguarda l’Università poniamo alcune domande: per quanto riguarda il mondo ‘docente’, superato il momento di emergenza e considerato che molti docenti e studenti stanno apprezzando gli aspetti positivi della didattica online in sincrono, è possibile, sempre a discrezione del docente, integrare le lezioni con una erogazione sincrona o asincrona online? E per sostenere il diritto allo studio degli studenti con difficoltà economiche, che non dispongono di strumenti tecnologici adeguati e in molti casi sono costretti a seguire la lezione sul telefono, ci sarà un finanziamento ad hoc per la loro tutela? Ancora, per quanto riguarda la didattica in formato “blended”, forse sarà necessario avere norme più dettagliate per l’erogazione dei servizi per il prossimo semestre, come ad esempio specificare se essa sarà regolata a livello di singolo Ateneo. Le tasse per gli studenti vengono rimandate o sospese in questa seconda fase?
Infine, l’ANIEF ricorda che se si vorrà puntare sull’innovazione tecnologica dovrà essere gestita con i sindacati attraverso lo strumento della contrattazione, quindi attraverso i contratti. Il nostro è fermo già da più di un anno e il prossimo si prevede per l’anno 2021 (se l’emergenza sarà finita) e il personale TAB continua a essere penalizzato dal punto di vista economico perché, lavorando in modalità smart working e non essendo presente fisicamente in ufficio, molte delle indennità del salario accessorio previste dal contratto integrativo non vengono concesse, ridimensionando così gli stipendi, alla soglia minima della povertà.
Ulteriore esempio potrebbe essere la questione dei buoni pasto, in quanto la Funzione Pubblica specifica che il personale attivo in modalità smart working non ha diritto automaticamente al buono pasto ma spetta alle singole amministrazioni assumere le determinazioni di competenza; per questo ci sono state delle differenze fra le diverse amministrazioni nel decidere se concederli o meno, in quanto per alcune di esse risulta “difficile” concepire il riconoscimento del ticket nel momento in cui viene meno la presenza fisica in ufficio.
Per quanto concerne gli EPR, e vorremmo che i finanziamenti alla ricerca non fossero considerati costi ma investimenti con un incremento ai finanziamenti ordinari, si potrebbero anche rilanciare progetti con ricadute immediate.
Ci preme altresì ricordare “l’emergenza” CNR per la nomina di un presidente, Consiglio di Amministrazione e Direttore Generale. Per il personale è importante: completare il processo di stabilizzazione dei precari con conseguente stop ai licenziamenti per non perdere professionalità acquisite; programmazione pluriennale assunzione ricercatori e tecnici; avviare contrattazione per lo smart working; garantire norme di sicurezza.
Siamo inoltre consapevoli, per quanto riguarda gli Istituti AFAM, delle differenze sostanziali che in alcuni casi sono scaturite. Nello specifico le lezioni individuali e con lo strumento sono la caratteristica principale rispetto allo svolgimento delle lezioni universitarie. In taluni casi, nonostante gli sforzi dei docenti e delle istituzioni si è impossibilitati nello svolgimento delle lezioni. Infatti, le prassi di esercitazioni di gruppo e/ o collettive, come per esempio quelle orchestrali, ne sono compromesse. Tuttavia, la didattica a distanza è cresciuta nelle istituzioni AFAM: e in molti casi ci sono degli aspetti molto positivi che ne hanno aumento addirittura della produttività. È grazie proprio al lavoro dei Direttori, dei docenti e del personale tutti che siamo riusciti ad ottenere un risultato eccezionale.
Dobbiamo pertanto utilizzare nuove modalità, funzioni e utilizzare tutta questa ricerca affinché diventi un modello per il futuro: ricerca nei Conservatori (anche in riferimento alla DAD); potenziamento infrastrutture informatica negli istituti AFAM; sperimentazione di nuovi modelli didattici e nuove condotte di insegnamento; evitare di lasciare gli istituti in autonomia ed assumere decisioni a livello nazionale e non locale con particolare riferimento alla ripresa delle lezioni; sospendere tutti pagamenti di rette e tasse per aiutare gli studenti e famiglie; erogare un bonus per gli studenti e il personale per l’acquisto di strumenti, come per il bonus di 500 euro del personale scolastico.