Ancora in esame gli emendamenti proposti da Anief presentati alla VII commissione del Senato riguardanti il D.L. n.22 dell'8 aprile 2020. Dalle classi pollaio ai trasferimenti, dalla stabilizzazione dei precari agli organi collegiali. Tra le misure previste: organici, profili professionali, contratti
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Le proposte portate avanti dal nostro sindacato e proposte ai senatori hanno innanzitutto lo scopo di evitare che il prossimo anno scolastico inizi nel caos: vogliono indicare la strada da intraprendere per rendere giustizia a tanti lavoratori ancora precari che la Commissione europea chiede di stabilizzare da tempo
In questi giorni gli emendamenti proposti da Anief, presentati alla VII commissione del Senato al D.L. n.22 dell'8 aprile 2020, sono in discussione. Le tematiche sono molteplici e il fine del sindacato è quello di fare in modo che il prossimo anno scolastico possa partire con tutte le carte in regola.
Infatti, pur trovandoci in una situazione di emergenza, il lavoro svolto dai docenti durante la sospensione della didattica deve trovare una validazione all'interno degli organi collegiali, al fine di poter predisporre un piano di recupero rispondente alla disponibilità e all'utilizzo da parte di ogni discente e di ogni docente degli strumenti informatici e di quanto messo in atto per lo svolgimento della didattica a distanza. Bisogna coordinare la disposizione con le norme contrattuali vigenti e nel rispetto delle delibere dei Collegi docenti nell’organizzazione della didattica.
In considerazione delle limitazioni alle libertà di movimento personale e alle circostanze di emergenza e difficoltà per le famiglie, Anief intende favorire la mobilità straordinaria per il ricongiungimento familiare dei lavoratori e il rientro dei docenti ingabbiati per via dei contorti e poco trasparenti meccanismi di reclutamento operati attraverso l'algoritmo censurato per gli anni precedenti.
Anief torna a chiedere con forza la riapertura delle graduatorie ad esaurimento e l’immissione in ruolo dalle graduatorie di istituto divenute provinciali e ricorda che l’assenza di personale obbliga l’amministrazione a reiterare decine di migliaia di contratti di lavoro a tempo determinato, causando un maggior esborso per la finanza pubblica a causa delle richieste di risarcimento per violazione della direttiva 1999/70/CE.
Inoltre si chiede in maniera perentoria l’aggiornamento delle graduatorie d'Istituto che non può essere rinviato. Anief sottolinea che il prossimo anno si giungerà a superare le 200 mila supplenze di personale docente, per lo più dalle domande di messa a disposizione fuori graduatoria.
Inoltre, il sindacato chiede la conferma nei ruoli di tutto il personale immesso in ruolo con riserva che abbia superato l’anno di prova e l’annullamento di ogni procedura di licenziamento per acquiescenza della p.a. e per la valutazione positiva espressa dagli organi collegiali, nelle more dell’espletamento dei nuovi concorsi. Valorizzando così il personale che da anni presta servizio e garantisce il funzionamento del sistema, che non va dimenticarlo proprio nel momento in cui sta donando le migliori energie per fronteggiare una situazione straordinaria.
Da anni Anief si batte per la riduzione del numero massimo di alunni per classi, le così dette "classi pollaio": a maggior ragione, l’attuale stato di emergenza ci obbliga a prendere disposizioni urgenti nella formazione delle classi al fine di adeguare i meccanismi di distanziamento sociale per la prevenzione della diffusione di ulteriori epidemie.
L’Anief ritiene indispensabile la trasformazione in organico di diritto dei posti in deroga su sostegno che garantisce la continuità didattica degli insegnanti di sostegno e assicura una piena integrazione degli alunni con disabilità. Chiede inoltre la conferma degli incarichi del personale già assunto a tempo determinato, compresi anche i contratti stipulati con clausola rescissoria. Considerata inoltre la necessità dello svolgimento del lavoro agile e della didattica a distanza con mezzi a disposizione del personale, urge la necessità di non discriminare più i lavoratori a tempo determinato da quelli a tempo indeterminato e il personale docente da quello educativo e Ata, estendendo i benefici della carta del docente devono essere estesi a tutto il personale scolastico.
In considerazione della crescente presenza della componente digitale nella didattica, il sindacato chiede una presenza stabile del personale tecnico in tutte le istituzioni scolastiche, a seguito della sperimentazione in corso.
Si ritiene che i profili di coordinatore tecnico e amministrativo delle segreterie e di coordinatore dei collaboratori scolastici, previsti dal legislatore e mai attivati, risultano più essenziali nella programmazione e gestione del lavoro agile conseguente allo stato emergenziale vissuto durante la sospensione delle attività didattiche.
Considerati i numeri delle scuole ancora oggi in reggenza occorre intervenire per semplificare le procedure di reclutamento dei Dirigenti Scolastici, prevedendo l’ammissione dei ricorrenti avverso i bandi di concorso 2011, 2015 e 2017 e dei presidi incaricati a un nuovo corso intensivo per l’immissione nei ruoli di Dirigente Scolastico per sanare il contenzioso in corso presso i tribunali amministrativi.
In questo periodo di emergenza il Ministero degli Affari Esteri ha collocato d’ufficio molti docenti in regime di articolo 186, perché impossibilitati a rientrare nella sede di servizio. È evidente che oggi non è possibile prevedere se tutto il personale scolastico, sottoposto al regime previsto dal 186, potrà riprendere servizio all’estero entro i 70 giorni previsti dall’articolo medesimo, né tanto meno è prevedibile stabilire se dopo le ferie estive tutti potranno fare ritorno presso la sede estera di servizio. La finalità dell’emendamento è di garantire tempi più gestibili per il rientro in servizio a tutto il personale senza che questo subisca penalizzazioni ulteriori.
Anief chiede l’emanazione di un decreto per l’assunzione del personale docente di ogni ordine e grado, anche in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’a. s. 2000/2001, del diploma tecnico professionale, dell’insegnamento di religione cattolica, di personale educativo e amministrativo con più di 24 mesi di servizio a tempo determinato nelle istituzioni scolastiche del servizio nazionale d’istruzione.
Anief Ricorda che l’assenza di personale obbliga l’amministrazione a reiterare decine di migliaia di contratti di lavoro a tempo determinato, quando basterebbe assorbire il precariato e ridurre il ricorso a contratti a termine.
Vista l'assenza di procedure concorsuali per il personale IRC dal 2004 abbiamo proposto l’avvio di un concorso straordinario riservato ai docenti IRC con 24 mesi di servizio.
Ad Anief appare utile prevedere una riserva per i dirigenti tecnici già in servizio per non disperdere la professionalità acquisita.
A fronte della disponibilità per la scuola dell’infanzia e primaria di oltre 16 mila posti mentre per la scuola secondaria di 48 mila posti, Anief chiede l’attivazione di procedure straordinarie di reclutamento anche per la scuola dell’infanzia e primaria.
Il sindacato, pertanto, tiene conto della legge sulla parità scolastica e del sistema nazionale di istruzione e chiede che il reclutamento non sia riservato a una platea ristretta di candidati nel rispetto del principio di parità di trattamento sancito dalla Costituzione. Considerando anche il servizio prestato presso le scuole paritarie e i corsi regionali.
Anief chiede che siano ammessi in sovrannumero al prossimo corso abilitante tutti gli insegnanti che abbiano prestato più di 24 mesi di servizio nel sistema nazionale di istruzione. Per il sostegno chiediamo l’ammissione in soprannumero ai corsi di specializzazione di tutti gli idonei alle precedenti selezioni. Ciò in considerazione della sospensione di tutte le procedure concorsuali e della necessità di consentire l’accesso ai ruoli al personale precario che da anni presta servizio. Riteniamo che tutti i corsi potranno svolgersi in modalità telematica.