Il Personale Educativo dei Convitti ed Educandati Statali segue il dibattito sull'inizio del nuovo anno scolastico da spettatore esterno invece che da parte chiamata in causa, perché nessuno ha richiesto - formalmente o informalmente - il suo parere sulla questione, nonostante le riconosciute esperienze al fianco degli studenti.
Fioccano le proposte sul proseguimento della didattica a distanza, sulle classi dimezzate, sul solo rientro degli studenti più piccoli, sui turni da fare 'de visu' e in sincrono e la presentazione di software in grado di garantire l'apprendimento. Ma tra esperti e tecnici, politici e task force, tra misurazioni di distanze nelle classi e idee di sperimentazioni ultratecnologiche, non si richiede il parere di chi si occupa quotidianamente della formazione dei ragazzi e di chi dovrà realmente continuare a occuparsene anche l'anno prossimo.
Le dinamiche emergenziali sono ormai acquisite, probabilmente passeremo alla convivenza con il Covid-19, in conformità con le leggi sulla distanza, sui DPI e sul divieto di assembramento.
Se il prossimo dovrà essere un anno scolastico diverso, perché deve essere un tempo di emergenza?
Secondo il referente nazionale Anief, Vittorio Forgione, potrebbe essere un anno di accettazione della situazione, un anno in cui il virus non ci impedirà di educare in maniera umana, tra umani, in un contesto umano: "Si potrebbero riformulare per un anno i classici schemi mentali: i quadrimestri, i consigli di classe da fare al chiuso, le lezioni svolte solo dalla cattedra, come se fosse quella a rendere autorevoli".
Il giovane sindacato Anief, oramai rappresentativo, intende promuovere un'iniziativa per realizzare un contenuto di attività, riflessioni e proposte per rafforzare il ruolo del Personale Educativo e dare sostegno a tutti i Convitti d'Italia - Nazionali e Annessi - in un'epoca di difficoltà oggettive per tutto il comparto scuola.
Proposte, appunto, che nasceranno con quello spirito universale che anima la categoria. Ponendo gli alunni e le Istituzioni scolastiche ed educative al centro del progetto. Parleremo di Convitti e di Educandati, un pezzo di storia da tutelare e un futuro da sostenere. Abbiamo l'occasione di sperimentare un anno diverso. Potrebbe anche essere l'inizio di un modo diverso di fare scuola. Potrebbe essere l'inizio di una nuova storia.
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