ANIEF presente all’incontro appena terminato, con la delegazione composta da Giuseppe Faraci, componente della segreteria generale, e da Rita Fusinato, presidente regionale Anief Veneto, tenutosi in videoconferenza con tutte le organizzazioni sindacali e presieduto dalla viceministra Ascani, ha rappresentato le proprie proposte e manifestato le criticità esistenti
Giuseppe Faraci, componente della segreteria generale, ha sottolineato nelle premessa all’intervento l’importanza e il valore pedagogico e sociale di una sicura ripartenza a settembre per il segmento scolastico zero-sei, i tempi stretti per organizzare la ripartenza hanno costretto la delegazione ANIEF su una posizione molto pragmatica.
Se da un lato assistiamo giornalmente alle rassicurazioni politiche della Ministra sugli organici, sul fatto che a settembre avremo tutto in ordine e pronto per la ripartenza, per ANIEF i numeri dicono altro.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF, “le 50.000 assunzioni autorizzate con il Decreto rilancio non bastano. La pianta organica attuale, comprensiva dell’organico di fatto, per la scuola dell’infanzia conta di circa 80.000 docenti, 83.393 docenti al 31/08/2018. Anche se gli ambienti scolastici come aule, laboratori, biblioteche, palestre, cortili, androni, corridoi, sale mensa possono essere ripensati come ambienti di apprendimento, nel rispetto delle misure di sicurezza generali e di quelle specifiche per il Covid-19, lo stesso non si potrà fare con il personale, nessuno potrà pensare di aumentare le ore di lezione o di utilizzare il personale oltre le modalità stabilite dal CCNL, nessuna ora di programmazione o funzionale all’insegnamento potrà essere trasformata in orario curriculare. Lo sdoppiamento delle classi, e quindi la creazione dei piccoli gruppi, sarà possibile solo con il raddoppio dell’organico attuale, servono solo alla scuola dell’infanzia altri 80.000 docenti.
Per l’organico del personale ATA, soprattutto collaboratori scolastici, continua il presidente Pacifico, “le caratteristiche e la peculiarità del sistema scolastico zero-sei richiedono una continua igienizzazione degli attrezzi, degli spazi e dei giochi. L’attuale dotazione organica del personale ATA non potrà assolvere a tali richieste. L’organico ATA è ridotto al minimo, i tagli degli anni scorsi, da nessun Governo succedutosi, sono stati risanati, non ci consentono di stare tranquilli, né sicuri che tutto il lavoro richiesto sarà svolto.
Anche per il personale ATA quindi servono rinforzi, abbiamo molte scuole con un solo collaboratore scolastico in servizio, che oltre alla pulizia dei locali è anche addetto alla sorveglianza, alla sicurezza ed alla assistenza dei minori nell’utilizzo degli spazi e dei servizi igienici”.
Serve inoltre rassicurare le famiglie sul tempo scuola, dovremmo dire alle famiglie se riusciremo a mantenere il tempo scuole attuale, 7.30 – 17.30 con pre e post scuola. In caso contrario quali alternative offriamo alle famiglie?
Superati quindi questi ostacoli e garantite le risorse necessarie, in previsione dell’estensione dell’obbligo scolastico che verrebbe prolungato a 18 anni ed anticipato a partire dai 3 anni, ANIEF raccoglie con favore l’iniziativa di riforma poiché è una delle richieste storiche di Anief. Da diversi anni il giovane sindacato chiede infatti di anticipare la scuola almeno a 5 anni, con annualità ‘ponte’ da affidare a maestri della scuola dell’infanzia e primaria in contemporanea, e poi allungare l’obbligo formativo sino alla maggiore età. In tal modo, si andrà a valorizzare finalmente l’esperienza educativa dei bambini più piccoli, collocandola in continuità con l’apprendimento del percorso di formazione successivo. Il sindacato è infatti convinto che occorra implementare il tempo scuola e gli organici del personale, poiché le attività scolastiche sono l’antidoto principale per combattere la passività giovanile, prologo della dispersione (con il Centro-Sud ancora a pagare il conto più salato) e del fenomeno dei Neet, di cui l’Italia detiene il non invidiabile record europeo, con punte da far paura in diverse aree del Meridione, come pure confermato dal rapporto Svimez 2019 sull’economia e la società del Sud.
Altra richiesta ANIEF, è che la laurea in scienze dell’educazione (L19) con indirizzo specifico per educatori dei servizi educativi per l'infanzia sia anche titolo di accesso per la scuola dell’infanzia, non è pensabile che lo Stato prima formi i cittadini su determinate competenze e poi li lasci fuori dalla scuola.
Infine, ci auguriamo che, per la fascia zero-tre l’intervento dello Stato sia consistente con un intervento strutturale, di tipo economico, che intervenga a sostegno dei comuni, soprattutto di quelli medio-piccoli che da soli non reggono il peso della ripartenza. Ciò, al fine di garantire un servizio fondamentale alle lavoratrici madri ed anche di calmierare le richieste dei comuni in cambio del servizio alle famiglie.
Per una sicura e ordinata ripartenza servono risorse concrete e adeguate, serve coraggio e determinazione, questo l’invito della delegazione ANIEF alla viceministra Anna Ascani.