Dopo oltre un mese l’Aran riconvoca il tavolo con i sindacati rappresentativi per revisionare le norme che attuano la legge 146/90 sullo sciopero. “Nell’ultimo incontro – commenta Marcello Pacifico, Presidente Nazionale dell’Anief – le trattative erano arrivate ad un punto morto. Auspichiamo che la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali abbia dato nuove indicazioni per addivenire ad una conclusione condivisa. Quelle precedenti, a nostro avviso, erano irricevibili”.
I segretari generali Stefano Cavallini e Chiara Cozzetto comporranno la delegazione ANIEF all’incontro in videoconferenza previsto per mercoledì prossimo 23 luglio. Nell’ultimo incontro del 16 giugno l’Anief ha evidenziato e ribadito l'irricevibilità di alcuni punti della proposta Aran, reiterati nel tempo e mai modificati. Le criticità della proposta Aran vanno dal permanere della figura del docente nel contingente minimo per garantire la sola vigilanza agli alunni durante il tempo scuola alla non inclusione della figura della Rsu nella stesura del protocollo di intesa che ogni singola istituzione scolastica deve apprestarsi ad approntare, passando per l’impossibilità di indire scioperi a ridosso della sospensione delle attività didattiche nei periodi pasquali, natalizi e di inizio anno scolastico.
La proposta Aran che tende a decentralizzare, a livello di singola istituzione scolastica, l’individuazione del contingente minimo attraverso un protocollo di intesa tra il Dirigente Scolastico e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali rappresentative non include, in modo inspiegabile, quella figura che rappresenta all’interno della scuola, la volontà dei lavoratori. La Rsu, appunto, è espressione del voto dei lavoratori della scuola stessa. L'Anief aveva, inoltre, già in passato evidenziato fin troppi punti che comprimevano il diritto allo sciopero del singolo lavoratore in base a parametri troppo generici o irrilevanti nello specifico.
Le proposte Aran sull’inclusione del docente nel contingente minimo e sulla limitazione all’indizione degli scioperi in alcuni periodi, per esempio, non si basano su alcun dato certificato. Più volte, infatti, l’Anief ha richiesto dati all’Aran sulle motivazioni di tali scelte, dati mai prodotti né condivisi con le parti sociali. L’unica motivazione è stata collegata alle indicazioni inviate all’Aran dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali prima dell’inizio delle contrattazioni. “L’Aran nell’ultima riunione ci ha comunicato che avrebbe interloquito con la Commissione di garanzia – conclude Marcello Pacifico – per dare maggiore senso alle ragioni delle loro richieste e riportarle al tavolo della contrattazione con i sindacati. Se tali motivazioni non ci convinceranno, l’Anief ribadisce che non potrà apporre nessuna firma all’accordo, ritenendolo irricevibile così come formulato”.