L’Anief prende posizione sui percorsi IeFP (istruzione e formazione professionale) che sono stati ingiustamente esclusi dall’accesso dello straordinario per il ruolo. “Una tale esclusione – dichiara il presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico – non può essere più contemplata, significa disconoscere il ruolo di scuole che lo Stato non ha solo voluto far nascere, ma finanziare in toto”
I docenti con esperienza pregressa nei percorsi IeFP devono considerarsi al pari dei docenti statali, perché i finanziamenti per realizzare dette scuole sono statali, cioè lo Stato dirotta il finanziamento alle Regioni per la realizzazione di percorsi di eccellenza in linea con le esigenze professionali del territorio. Lo Stato stesso realizza nelle scuole statali percorsi IeFP con medesime caratteristiche e le commissioni d'esame sono le stesse di quelli realizzati negli enti. Cambia solo la sede e spesso le sedi delle scuole (statali e centri di formazione) distano 500 metri una dall'altra.
“Chiederemo alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – ha riferito il numero uno dell’Anief – che una volta per tutte, nella documentazione istituzionale, si possa parlare di Stato e percorsi IeFP e non più di Stato e basta, ripristinando in punta di diritto un elemento di giustizia. Chiederemo che per le prossime supplenze dei percorsi IeFP si scorrano le Gps, in modo che per tutti gli enti il sistema sia unico e trasparente”. Al momento il sistema garantisce trasparenza perché il reclutamento avviene in modo pubblico e chiaro, ma indicare la via maestra per evitare che qualche ente scelga strade autonome significa riconoscere l’unica regia, quella del MIUR. Infatti, gli studenti dei percorsi IeFP al pari degli studenti delle scuole statali scelgono il proprio indirizzo di studio d’accesso nella scuola superiore di secondo grado proprio attraverso il portale del MIUR.
Perché dovrebbe avere valenza diversa l’annualità dello Sato rispetto a quella svolta nei centri di formazione se il percorso IeFP è identico? “Non si comprende l'esclusione dal concorso straordinario per la stabilizzazione nello Stato – rivela Pacifico – infatti, l’Anief ha avviato con i suoi legali un ricorso per cercare di ottenere giustizia, un diritto sacrosanto alla stabilizzazione, come è avvenuto in passato”. Mai prima della legge varata dicembre 2019 si era messo in discussione il valore dei percorsi IeFP equiparati al servizio statale, infatti, in passato i docenti IeFP a seguito del PAS sono entrati di ruolo nello Stato con un concorso non selettivo anche senza nemmeno aver mai lavorato un giorno in una scuola statale, proprio perché le due scuole venivano considerate uguali. “C’è chi ha fatto scelte di vita – riferisce Pacifico – in base alle norme pregresse, magari lasciando un centro di formazione professionale per andare nello Stato e ora non potrà né fare marcia in dietro, né ambire alla stabilizzazione che merita come hanno fatto in precedenza i suoi colleghi”.
I percorsi IeFP assolvono all'obbligo scolastico e uno studente può passare con facilità dalla scuola statale ai percorsi IeFP e dentro la scuola statale e all'interno di un ente di formazione. Lo stesso avviene per i docenti che un anno insegnano nei percorsi IeFP e l'altro nello Stato e viceversa maturando un servizio misto. È assurdo che chi ha un percorso di questo tipo misto e sia nei primi posti delle graduatorie provinciali poi non abbia le stesse possibilità di chi ha solo 36 mesi nello Stato di potersi stabilizzare nello Stato dove lavora attualmente. Il danno che si crea al docente è evidente, ma anche agli studenti che non possono usufruire di insegnanti preparati e con maggior servizio. Forse 10 anni di docenza mista valgono meno di 36 mesi solo nello Stato? Perché annullare l’esperienza? Allora ci si chiede perché lo Stato continuerebbe a finanziare questi percorsi e a realizzarli proprio nelle scuole statali? E perché il servizio varrebbe diversamente se prestato all’interno degli IeFP dello Stato e non degli stessi IeFP dei centri di formazione, visto che sono fotocopie? Perché gli stessi docenti sono presenti nelle medesime graduatorie da 20 anni a questa parte con medesimi punteggi? L'esclusione al concorso straordinario per la stabilizzazione è avvenuta per la prima volta dalla legge Berlinguer (62 del 2000) andando contro la Costituzione che ritiene uguale il diritto allo studio, al lavoro. A differenza delle scuole paritarie in cui le famiglie pagano una retta, i percorsi IeFP sono completamente gratuiti perché lo Stato si accolla gli oneri, tramite un accordo Stato-Regioni. Perché lo Stato ora dovrebbe rinnegare se stesso?