ANIEF pronta a contestare eventuali discriminazioni nei confronti dei lavoratori precari. Se la colpa sta nell'assenza di una norma contrattuale nel CCNI sul personale inidoneo del 2008 siglato dagli altri sindacati, l'amministrazione riapra il tavolo con un'integrazione specifica che il giovane sindacato è pronto a sottoscrivere oppure intervenga il Governo con una norma specifica.
Si è svolto giovedì 10 settembre, in videoconferenza, l’incontro tra Ministero dell’istruzione e organizzazioni sindacali rappresentative della Scuola sulle indicazioni relative alle misure da adottare per i lavoratori fragili. Per ANIEF hanno partecipato Stefano Cavallini e Marco Giordano in qualità di membri della segreteria generale del giovane sindacato.
L’incontro ha presentato ai sindacati la nota, predisposta dal Ministero dell’istruzione, che segue la pubblicazione della circolare interministeriale n. 13 del 4 settembre, con cui Ministero della salute e Ministero del lavoro e delle politiche sociali hanno fornito chiarimenti sulle modalità attraverso cui ogni datore di lavoro (nelle scuole, i dirigenti scolastici) deve garantire l’attivazione della sorveglianza sanitaria in favore delle categorie di lavoratori più a rischio contagio da Covid-19.
Marcello Pacifico (ANIEF): Abbiamo riscontrato gravi criticità soprattutto per il trattamento del personale precario. Serve un immediato intervento dell'amministrazione per riaprire il tavolo contrattuale ed evitare che i costi della pandemia siano pagati dai lavoratori più deboli, quelli con un contratto a tempo determinato.
L’applicazione delle misure per la tutela della salute dei lavoratori fragili della Scuola prende forma. Il ministero ha illustrato ai sindacati la nota, che presto sarà inviata ai dirigenti scolastici con le specifiche del caso per il personale docente, educativo e Ata.
La circolare interministeriale n. 13 del 4 settembre aveva già chiarito che non vi è alcun automatismo tra il semplice dato anagrafico e riconoscimento della condizione di “fragilità”: questa, infatti, può essere riconosciuta solo dal medico competente o, in sua assenza, dai medici del lavoro dell’INAIL, sulla base della condizione di salute del lavoratore, che dovrà infatti allegare alla domanda di visita, da inoltrare al dirigente scolastico, anche la documentazione sanitaria che attesti la presenza di patologie.
Dal canto suo, il dirigente scolastico dovrà indicare al medico incaricato della visita una dettagliata descrizione della mansione svolta dal lavoratore e dell’ambiente in cui esso opera, insieme alle misure di riduzione del rischio contagio da Covid-19 introdotte nel documento di valutazione del rischio (DVR) della scuola.
Ecco i punti salienti della nota del Ministero dell’istruzione:
DOCENTI E PERSONALE EDUCATIVO
Per il personale di ruolo, sulla base delle risultanze della valutazione medica, il dirigente potrà disporre l’idoneità con prescrizioni (ad esempio, utilizzo di mascherine FFP2, la cui fornitura è a carico della scuola), oppure l’inidoneità temporanea, soggetta a rivalutazione periodica sulla base dell’andamento dell’epidemia. In questo caso, il personale potrà essere destinato ad altra mansione, anche ricorrendo alle previsioni del CCNI 2008 sull’utilizzazione del personale inidoneo, oppure dichiarato non destinabile ad alcuna attività lavorativa, ipotesi questa che ne comporterebbe il collocamento in malattia.
Va evidenziato che i periodi di comporto e le variazioni stipendiali del personale collocato in malattia per il rischio Covid-19 saranno quelli previsti dal CCNL di comparto.
PERSONALE ATA
Per il personale ATA a tempo indeterminato è previsto il ricorso al lavoro agile, ove possibile, limitatamente ai profili che possono svolgere in tale modalità il proprio servizio, ovvero DSGA, assistenti amministrativi e tecnici. Per collaboratori scolastici, guardarobieri, cuochi e infermieri, invece, possibile l’utilizzo solo su alcune mansioni compatibili oppure, nei casi non diversamente risolvibili, il collocamento in malattia.
PERSONALE A TEMPO DETERMINATO
Del tutto inaccettabile, invece, le previsioni per il personale precario. In caso di dichiarazione di inidoneità temporanea dopo la stipula del contratto, si provvederà a collocare il lavoratore in malattia fino al termine indicato dal giudizio di inidoneità.
Addirittura irricevibile la previsione della nota per i precari già dichiarati temporaneamente inidonei prima della stipula del contratto. Per loro, infatti, viene previsto di non procedere alla stipula del contratto e il solo riconoscimento del diritto a mantenere la posizione nella graduatoria di riferimento.
“È inaccettabile – dichiara Marcello Pacifico – che nei confronti del personale precario si voglia consumare questa ennesima discriminazione. Siamo pronti a impugnare il testo se necessario. Se il tavolo contrattuale è impraticabile, chiediamo l’immediato intervento del Governo perché sia varata una norma urgente che garantisca la stipula del contratto e ogni tutela ai precari che, a causa di problemi di salute pregressi, loro malgrado ricadano nella condizione di lavoratori fragili. Senza contratto, infatti, avremmo non un lavoratore ma un disoccupato fragile. Inoltre, considerato che il CCNI 2008 sottoscritto dalle altre sigle sindacali sul personale inidoneo non tiene in alcun conto il personale a tempo determinato è indispensabile che venga immediatamente riattivata la sequenza contrattuale per porre rimedio a questo intollerabile vuoto. In tal modo sarà possibile destinare anche il personale precario ad altre mansioni, come avviene per quello di ruolo, limitando il ricorso alla malattia solo ai casi non altrimenti risolvibili. Ricordiamo, infatti, che i periodi di comporto e le riduzioni stipendiali sono molto più stringenti per il personale precario. Addirittura il personale docente supplente breve dopo 30 giorni di malattia pagati al 50% viene licenziato”.
“È chiaro – conclude Pacifico – che non possiamo accettare un simile trattamento per il personale non di ruolo, in moltissimi casi già vessato da anni di precariato. Ci aspettiamo un immediato intervento del Governo e della stessa Amministrazione per risolvere, nelle parti di competenza di ognuno, questa incredibile, ulteriore, curvatura della discriminazione del lavoro precario rispetto a quello a tempo indeterminato. Non possono pagare i conti della pandemia i lavoratori più deboli della Scuola”.
ANIEF ricorda anche di aver predisposto un modello di domanda per tutti coloro che vogliono chiedere al proprio dirigente scolastico di effettuare la visita presso il medico competente. Per richiederlo basta inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..