L’Aran, dopo il periodo estivo, riconvoca il tavolo per revisionare le norme che attuano la legge 146/90 sullo sciopero. “Speriamo di uscire da questo vicolo cieco – commenta Marcello Pacifico, Presidente Nazionale dell’Anief – e non dover sempre ribadire che includere il personale docente nel contingente minimo è una proposta irricevibile senza motivazioni oggettive".
I segretari generali Stefano Cavallini e Marco Giordano comporranno la delegazione ANIEF all’incontro in videoconferenza previsto per domani, 29 settembre.
Anche nell’ultimo incontro di luglio l’Anief ha ribadito che alcune proposte Aran non sono accettabili e ha richiesto nuovamente nuove indicazioni dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali per addivenire a una conclusione condivisa.
Oltre all’includere la figura del docente nel contingente minimo, vi erano altre storture nella proposta Aran.
Le proposte Anief non accolte riguardavano l’inclusione della figura della Rsu nella stesura del protocollo di intesa che ogni singola istituzione scolastica deve apprestarsi ad approntare. Non può tale protocollo essere deciso dal solo Dirigente Scolastico e dalle OO.SS rappresentative senza tener conto della figura della RSU, rappresentanza sindacale interna eletta dai lavoratori della scuola.
In generale l’idea di decentralizzare, a livello di singola istituzione scolastica, l’individuazione del contingente minimo attraverso un protocollo di intesa è condivisibile. E’ inspiegabile l’esclusione dalla stesura del protocollo della RSU, espressione del voto dei lavoratori della scuola stessa.
Altra criticità riguarda l’impossibilità di indire scioperi a ridosso della sospensione delle attività didattiche nei periodi pasquali, natalizi e di inizio anno scolastico.
“L’Aran avrebbe dovuto interloquire con la Commissione di Garanzia – dichiara Marcello Pacifico – per capire le ragioni delle loro richieste e portarle al tavolo o per far cambiare orientamento. Se anche stavolta tale passaggio non sarà avvenuto l’Anief non potrà condividere l’accordo proposto”.
Anche perché alla riunione del 21 settembre è stato lo stesso Ministero dell’Istruzione, presentando il nuovo software di gestione degli scioperi, a non dare risalto a dati fondamentali come il numero degli alunni assenti per tutto il giorno durante i giorni di sciopero.