Il sindacato: “È necessario un nuovo patto tra le componenti della comunità scolastica”. Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “La didattica per competenze è stata pensata per aiutare i ragazzi a superare le difficoltà nella comprensione dei contenuti e nella risoluzione delle attività che molti giovani sperimentano quando affrontano il percorso scolastico, e per trasformare lo studio in un’esperienza significativa e appagante. La pandemia in corso ha limitato la possibilità dello svolgimento dei percorsi per l’orientamento, per cui, chiediamo la sospensione dell’obbligatorietà per l’anno scolastico in corso”
Si è appena concluso l’incontro tra il MI e le organizzazioni sindacali su “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento”: per il ministero era presente la Viceministra Anna Ascani, la delegazione ANIEF era composta dai segretari generali Daniela Rosano e Andrea Messina.
La definizione dei percorsi per il conseguimento di competenze trasversali (PCTO) e per lo sviluppo della capacità di orientarsi nella vita personale e nella realtà sociale e culturale è stata definita con chiarezza dalle linee-guida formulate dal MIUR ai sensi dell’articolo 1, comma 785, legge 30 dicembre 2018, n. 145, che modificava in parte l’alternanza scuola-lavoro, così come definita dalla legge 107/2015.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha affermato che “la normativa attualmente in vigore stabilisce in 210 ore la durata minima triennale dei PCTO negli istituti professionali, 150 nei tecnici e 90 nei licei, ma non abolisce la loro obbligatorietà, né il loro essere condizione per l’ammissione agli esami di Stato, così come stabilito dal Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62. I percorsi vengono invece inquadrati nel contesto più ampio dell’intera progettazione didattica, chiarendo che non possono essere considerati come un’esperienza occasionale di applicazione in contesti esterni dei saperi scolastici, ma costituiscono un aspetto fondamentale del piano di studio. I mesi che hanno coinvolto la scuola nel suo rapporto con lo stato d’emergenza sanitaria hanno posto il mondo civilizzato di fronte a prove inaspettate e scelte dolorose, come quella di privilegiare il diritto alla salute rispetto al diritto al lavoro, entrambi diritti costituzionalmente garantiti in Italia”.
Daniela Rosano, segretario generale Anief, ha affermato che “gli strumenti necessari al mondo della complessità sono le competenze, parola chiave ormai più ricorrente in ambito formativo. Esse sono descritte come la ‘comprovata capacità’ di utilizzare, in molteplici situazioni di vita, un insieme di conoscenze e abilità acquisite negli ambienti di apprendimento formali e informali. Siamo fortemente convinti che sia necessaria una maggiore coesione con il mondo del lavoro per rendere credibile questo tipo di approccio allo studio”.
Andrea Messina, segretario generale Anief, ha dichiarato che “i tagli alla scuola pubblica degli ultimi decenni, le condizioni critiche dal punto di vista edilizio e il sovraffollamento delle classi hanno già fortemente minato le scuole rendendole spesso incapaci di garantire la sicurezza già in condizioni di normalità. Le stesse problematiche si riscontrano nelle aziende, per cui garantire salute e percorsi per l’orientamento potrebbe essere complicato in questo momento”.
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