È stato pubblicato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Next Generation Italia” con le Linee di indirizzo per la bozza da sottoporre al CdM. Anief ha analizzato il documento, cogliendo i punti più importanti riguardanti l’istruzione. Marcello Pacifico (Anief): “L’attenzione posta a uno dei temi più importanti della società, cioè l’istruzione, non può che renderci pienamente soddisfatti. Da anni ribadiamo come sia necessario incrementare le risorse nelle zone che più necessitano di ausilio. È importante investire sul Mezzogiorno, nelle realtà in cui l’abbandono scolastico è una piaga. La scuola deve essere un luogo di ‘salvezza’ anche, riscattare i territori disagiati, ancora certezza e ristoro per i ragazzi che sono a rischio di abbandono scolastico. Questa è una scommessa e credere nel fatto che la scuola sia speranza viva è il modo migliore per vincerla”
È stato reso noto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Next Generation Italia” con le Linee di indirizzo per la bozza da sottoporre al CdM: nasce da una sintesi delle attività di rielaborazione ed è il “risultato del lavoro svolto dal Governo nel confronto con le forze politiche di maggioranza, che si è intensificato nelle ultime settimane anche attraverso l’elaborazione di osservazioni e proposte di modifica alle bozze di lavoro preliminari”. “Lo sforzo compiuto è di rendere più chiara, alla luce delle novità intervenute, la visione d’insieme della strategia di investimenti e riforme del Piano. La bozza di PNRR sarà poi analizzata nel prossimo Consiglio dei Ministri e costituirà la base di discussione per il confronto con il Parlamento, le Istituzioni regionali e locali, le forze economiche e sociali, il Terzo Settore e le reti di cittadinanza, ai fini dell’adozione definitiva del Piano ‘Next Generation Italia’. La presentazione del PNRR necessiterà di una più precisa definizione delle riforme e delle strategie di settore connesse al Piano e di ulteriori passaggi politico-amministrativi che consentano di finalizzare le progettualità e le tempistiche previste, attraverso l’individuazione dei soggetti responsabili, delle attività da compiere e delle modalità operative di lavoro e di coordinamento delle amministrazioni e degli attori istituzionali a vario titolo coinvolti”.
Anief ha analizzato il documento, cogliendo alcuni punti riguardanti l’istruzione, che reputa importanti. Infatti, nella parte inerente la parità di genere, si intende favorire “l’imprenditoria femminile, della libera scelta della maternità, e, nel campo dell’istruzione, le politiche che favoriscono in particolare l’accesso da parte delle donne all’acquisizione di competenze STEM”.
Per quanto concerne poi i giovani, viene riportato come “digitalizzazione e innovazione, sostenibilità ambientale e inclusione sociale sono le priorità strategiche del PNRR e si caratterizzano per il ruolo e l’importanza che le nuove generazioni assumono come attori e beneficiari di queste linee di policy”. Infatti, “. Gli interventi del Piano mirano a importanti ricadute occupazionali a favore dei giovani grazie allo sviluppo di nuovi settori e opportunità. Gli impatti diretti sulle nuove generazioni sono presenti in tutte le missioni e in particolare in quella dedicata a “Istruzione e ricerca”: dal contrasto all’abbandono scolastico alla digitalizzazione della didattica, dai percorsi professionalizzanti al potenziamento della ricerca, gli obiettivi, i risultati attesi e l’impatto dei progetti riguardano essenzialmente i giovani. Nella missione “Inclusione e coesione”, il potenziamento del servizio civile universale e gli interventi sulle politiche attive del lavoro e sulla formazione sono diretti a migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e andranno a vantaggio delle nuove generazioni. La riforma e l’innovazione nella P.A., coniugandosi al previsto turn over generazionale, diventano un rilevante fattore di attrazione e di opportunità per i giovani qualificati”.
Il documento registra anche un interesse per la questione Sud e riequilibrio territoriale. Infatti, “in tal modo, è ulteriormente incrementata la dimensione e l’intensità nel Mezzogiorno degli interventi previsti nel Piano per le dotazioni infrastrutturali e sociali e per le politiche volte a migliorare la qualità e il livello dei beni e dei servizi pubblici essenziali (istruzione, ricerca, accesso alle tecnologie digitali, tutela e qualità dell’ambiente, infrastrutture per la mobilità sostenibile, infrastrutture sociali)”.
Anief sottolinea come sia importante prevedere delle misure indirizzate al basilare tema scolastico, come viene registrato dalla Missione 4 - Istruzione e ricerca: essa è atta “al potenziamento delle competenze e del diritto allo studio, alla lotta contro la povertà educativa e ai divari territoriali nella quantità e qualità dell’istruzione. La componente è stata significativamente rafforzata nella sua dotazione finanziaria. Le linee portanti sul contrasto ai divari territoriali sono costituite da un forte investimento su asili nido, scuole di infanzia e sezioni primavera, potenziato per colmare il divario nei confronti dei paesi europei più avanzati, in particolare nel Mezzogiorno, insieme a interventi sulle scuole con maggiore incidenza di abbandono ed esiti educativi deboli, e finanziamenti per alloggi per studenti. Per il potenziamento della didattica si prevedono interventi per la didattica digitale integrata, le competenze STEM e il multilinguismo, con un focus specifico alla formazione delle donne. È 11 stato inserito un progetto da un miliardo per l’estensione del tempo pieno nelle scuole. Parallelamente si investirà, con maggiori risorse, nelle infrastrutture (cablaggio, laboratori, aule didattiche). Infine, si intende favorire una maggiore integrazione tra scuole superiori e università e il rafforzamento dell’istruzione professionalizzante rivolta al mondo del lavoro, una riforma e un investimento molto importanti per le nuove generazioni”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, afferma che “l’attenzione posta a uno dei temi più importanti della società, cioè l’istruzione, non può che renderci pienamente soddisfatti. Da anni ribadiamo come sia necessario incrementare le risorse nelle zone che più necessitano di ausilio. È importante investire sul Mezzogiorno, nelle realtà in cui l’abbandono scolastico è una piaga. La scuola deve essere un luogo di ‘salvezza’ anche, riscattare i territori disagiati, ancora certezza e ristoro per i ragazzi che sono a rischio di abbandono scolastico. Questa è una scommessa e credere nel fatto che la scuola sia speranza viva è il modo migliore per vincerla”.
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