Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in diretta al Tgcom24, ha affermato che “non è possibile tornare in classe senza screening obbligatori per personale e studenti. Le scuole di per sé sono luoghi sicuri, ma sappiamo per certo che la curva dei contagi è aumentata durante le vacanze, dunque riaprire in questo momento gli istituti è un rischio”
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato rappresentativo Anief, in diretta al Tgcom24, si è espresso sul tema del rientro a scuola. Il sindacalista autonomo ha affermato che, “così come detto già a metà dicembre, non è possibile tornare in classe senza screening obbligatori per personale e studenti. Ad agosto lo abbiamo fatto su base volontaria e a maggior ragione oggi, con picchi anche di 20mila contagi al giorno, deve essere previsto un periodo ‘cuscinetto’ in cui procedere coi test e valutare di aprire in sicurezza a febbraio. Le scuole di per sé sono luoghi sicuri, abbiamo firmato i protocolli di sicurezza, ma sappiamo per certo che la curva dei contagi è aumentata durante le vacanze, all’interno delle nostre famiglie, dunque riaprire in questo momento gli istituti è un rischio”.
Sulla questione dei vaccini, Pacifico ha detto che “bisognerebbe prevederli per l’ambito scolastico, poiché oltre alla sanità è l’unico luogo in cui si concentrano circa 9 milioni di persone. È necessario dare priorità alla vaccinazione”.
Per quanto concerne poi la distinzione con relativa chiusura e apertura della scuola primaria e secondaria, il sindacalista ha fatto riflettere sul fatto che “bisogna fare chiarezza, poiché le famiglie sono confuse. Uno studio che ha per oggetto i contagi tra settembre e dicembre registra un 60% di studenti appartenenti alla scuola primaria e secondaria di primo grado, quindi non comprendiamo le ragioni di tale differenziazione”.
Sui trasporti, Pacifico ha affermato che “spesso i piccoli comuni non hanno le risorse da destinare a corse pensate solo agli studenti. Ma i problemi sono anche altri: le scuole sarebbero ancora più sicure se ci fossero più organici e se scomparisse il fenomeno delle classi pollaio”.
In conclusione il presidente dell’Anief ha ricordato come anche ad agosto si sia appellato a un “patto educativo tra famiglie e scuola, affinché il distanziamento sociale sia rispettato e onorato pure fuori dalle classi. Se durante le vacanze natalizie gli adolescenti si sono riuniti per festeggiare, eludendo le regole da rispettare, non possono tornare a scuola senza che prima si abbia la percezione di quello che è successo. Dovrà poi essere l’istituto, dati alla mano, a decidere di aprire o meno la scuola”.
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