Arrivano dal TAR del Lazio altre tre nuove sentenze che confermano ancora una volta che l'Anief aveva ragione sui requisiti che davano accesso ai Percorsi Abilitanti Speciali: il bando era illegittimo. Confermate le abilitazioni conseguite dai ricorrenti che contestavano l'illegittimità proprio di quel bando nella parte in cui escludeva, come requisito utile per l'accesso ai PAS, i docenti comunque in possesso di 360 giorni di servizio (RR.GG. n. 10634/2013 e 10638/2013) e anche i docenti già di ruolo (RG 10060/2013). Gli Avvocati Francesca Marcone e Rodrigo Verticelli ottengono la conferma a pieno titolo delle abilitazioni già conseguite dai nostri iscritti e che le disposizioni ministeriali volevano escludere ab origine dalla possibilità di frequentare i Percorsi Abilitanti Speciali istituti nel 2013
Nonostante il lungo iter processuale, infatti, i ricorrenti avevano già ottenuto l'accesso con riserva ai percorsi abilitanti sin dal 2014 tramite provvedimenti cautelari e avevano anche correttamente conseguito l'abilitazione all'insegnamento, ragion per cui il TAR Lazio, come già avvenuto in analoghe vicende, ha concordato con le richieste espresse dai legali Anief e rilevato che “nel caso di specie ricorrono i presupposti per dichiarare la cessazione della materia del contendere sul ricorso, in ragione dell'avvenuto completamento dei corsi e del conseguimento dei rispettivi titoli di specializzazione” evidenziando come, anche in questo caso, “può trovare applicazione il principio del consolidamento espresso dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 6/2016 e ribadito di recente con la pronuncia n. 8601/2019 in un caso analogo: "È fondato, va accolto e riveste carattere assorbente il primo motivo di ciascuno degli appelli, centrato sulla violazione dell'art. 4 comma 2 bis della l. 168/2005. La norma in questione, che si riporta per chiarezza, dispone che: "Conseguono ad ogni effetto l'abilitazione professionale o il titolo per il quale concorrono i candidati, in possesso dei titoli per partecipare al concorso, che abbiano superato le prove d'esame scritte ed orali previste dal bando, anche se l'ammissione alle medesime o la ripetizione della valutazione da parte della commissione sia stata operata a seguito di provvedimenti giurisdizionali o di autotutela". L'effetto prodotto dalla norma, lo si evidenzia soltanto per chiarezza, discende dal conseguimento del titolo in quanto tale, a prescindere dal fatto che l'amministrazione lo abbia o no rilasciato con riserva dell'esito del processo nel merito”.
Tutti i ricorrenti Anief sono stati già informati dell'esito favorevole dei ricorsi promossi con il nostro sindacato e potranno, ora, vedere correttamente consolidate le loro posizioni come docenti abilitati attraverso i percorsi PAS. “Grazie alle abilitazioni già conseguite grazie ai ricorsi proposti con i nostri legali – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - questi docenti che all'epoca erano quasi tutti precari, o docenti di ruolo che volevano giustamente migliorare la propria posizione lavorativa con un passaggio di ruolo, hanno potuto correttamente partecipare alle procedure concorsuali riservate agli abilitati bandite negli ultimi anni, hanno avuto accesso alle Graduatorie d'Istituto e alle attuali GPS come docenti abilitati e sono anche stati immessi in ruolo già da anni vincendo quei concorsi e potendo, anche, usufruire dell'abilitazione all'insegnamento conseguita con il PAS per la mobilità professionale. Non possiamo che essere soddisfatti, come sindacato che tutela da sempre tutti i lavoratori della scuola, dei risultati che abbiamo concretamente partecipato a far ottenere per il consolidamento della posizione lavorativa di centinaia di lavoratori; è per loro e con loro che ogni giorno combattiamo per una scuola giusta”.
Ancora una volta, dunque, l'Anief ha dimostrato di saper porre in essere una costante e vincente azione legale tutelando in tribunale i lavoratori della scuola e imponendo al Ministero dell'Istruzione il pieno rispetto dei loro diritti.