L’Anief, presente all’incontro al Ministero sugli organici del personale docente con la delegazione composta da Giuseppe Faraci e Stefano Cavallini componenti della segreteria generale, contesta la possibilità, presente nella nota, di poter avere classi fino a 31 alunni in presenza di alunni che non abbiano recuperato il debito formativo senza aver la possibilità di sdoppiare le classi.
“A settembre saremo ancora e purtroppo in periodo di emergenza Covid – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e dopo proclami per abbattere le classi pollaio, ci si permette di formare classi di 31 alunni con buona pace della sicurezza”.
La nota ribadisce l’impossibilità di sdoppiare le classi dopo il 31 agosto, anche per quelle che avranno un incremento di alunni nel caso di debiti non recuperati. Lo possono fare solo se si supera il numero di 31 unità e nei limiti dell’organico dell’autonomia già assegnato all’istituzione scolastica.
Inoltre i posti del potenziamento, confluiti senza specificazione nell’organico dell’autonomia dell’istituto, possono essere utilizzati per la copertura degli insegnamenti curricolari per completare singoli spezzoni abbinabili della medesima classe di concorso presenti nella stessa autonomia scolastica. Ciò che non è stato specificato è l’obbligo per il dirigente scolastico di chiamare comunque i supplenti sullo spezzone ed eventualmente utilizzarlo sul potenziamento.
“L’organico di potenziamento deve essere usato principalmente per rafforzare l’offerta formativa - commenta Giuseppe Faraci, Segretario Generale Anief – e poi per altri scopi. Ora invece si permette al docente di potenziamento di coprire insegnamenti curricolari con la concreta possibilità di perdita di ore per supplenti”.
Nel prosieguo della riunione si è posto nuovamente la questione degli scorrimenti delle immissioni in ruolo sull’organico 2020/21 già affrontato nel precedente incontro e sulla necessità di assumere nuovi dirigenti scolastici e Dsga per coprire quelle scuole con un numero di alunni compreso tra i 500 e 600 (tra i 300 e 400 nei comuni montani come previsto dall’ultima Legge di Bilancio) per rispondere alle necessità che tale rimodulazione vuole perseguire: gestire la pandemia con un Dirigente Scolastico titolare e non in reggenza e dare un segnale forte di presenza delle istituzioni in quelle zone disagiate.
“Anche se non riguardavano la bozza sulla circolare degli organici 2021/22 – conclude Stefano Cavallini, Segretario Generale Anief – il dimensionamento scolastico e le immissioni in ruolo del 2020/21 condizionano fortemente l’organico dell’anno prossimo e non potevamo, come sindacato attento alle problematiche della scuola, non affrontare questi temi”.