La pubblicazione del DPCM firmato il 20 luglio e presentato il 4 agosto sul sito della Pubblica Amministrazione ha messo in difficoltà migliaia di docenti di religione cattolica
Anief intende porre un quesito al ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, che traccia il pensiero di colleghi coinvolti: perché per un precario di altre classi di concorso che ha "racimolato" tre anni di insegnamento si prevede un concorso straordinario, addirittura assunzione diretta dalle GPS di prima fascia, e invece per un precario docente di religione cattolica di 20 e più anni si prevede un concorso ordinario?
Questa evidente disparità di trattamento dovrebbe essere analizzata da Viale Trastevere, per provare a mettere a punto le misure che tengano conto di questi colleghi.
Anief ricorda di avere in questi mesi proposto vie di uscita a questa situazione, con percorsi atti alla stabilizzazione dei precari. Urge una procedura straordinaria non selettiva, parallela a un bando di un concorso ordinario, quale quello che il DPCM autorizza.
Negare le legittime richieste di questi colleghi significa negare decenni di professionalità impiegati nelle scuole italiane e fa passare il messaggio che, per il Ministero, i diritti della classe docente non sono tra le sue priorità.
Per questi stessi diritti Anief continuerà a difendere i colleghi su ogni strada percorribile perché vengano loro garantiti.