Dopo i fatti accaduti negli ultimi giorni a seguito degli scrutini di fine anno, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato la volontà di introdurre una riforma significativa del sistema di valutazione della condotta nelle scuole secondarie: per il voto in condotta farà riferimento all’intero anno scolastico e la sua valutazione avrà impatto sulla media e sui crediti per l’esame di maturità. Per le scuole secondarie di I grado, viene ripristinata la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e avrà un impatto sulla media generale dello studente, modificando così la riforma del 2017. La normativa attuale, caratterizzata da diverse criticità e ambiguità, prevede che la bocciatura, a seguito di un voto di 5 per la condotta, sia applicata solo in caso di gravi atti di violenza o commissione di reati. Con la riforma l’assegnazione di un 5 e la bocciatura potranno avvenire anche in presenza di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto. Il ministero ha spiegato che occorre dare un peso maggiore a eventuali atti violenti o di aggressione sia nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico, sia nei confronti degli studenti.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, questo cambio di passo sulla valutazione del comportamento degli alunni era inevitabile: “quanto accaduto dopo la pandemia, con l’aumento esponenziale di casi di violenza a scuola, spesso contro docenti e personale, non poteva passare inosservato. Ben vengano le contromisure annunciate dal ministro Giuseppe Valditara e oggi ufficializzate dal suo ministero: serve un messaggio chiaro per chi ancora non ha compreso che l’insegnante è un pubblico ufficiale e che a scuola, come fuori, ci sono delle regole civili a cui attenersi. Chi non lo fa è giusto che venga sanzionato in modo proporzionale e anche obbligato a seguire un percorso di recupero”, ha concluso Pacifico.
PER APPROFONDIMENTI:
Card docente 500 euro ai precari, pure il giudice di Marsala è d’accordo