Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “La didattica digitale ha un effetto positivo sugli apprendimenti in ogni ordine scolastico, per ogni disciplina scolastica, ma il vero problema sono gli organici e le classi pollaio”.
Per il giovane sindacato hanno partecipato all’incontro i Segretari Generali Giovanni Portuesi e Andrea Messina. L’incontro ricco di informazioni riguardava il DM 65 del 12 aprile 2023 (750 milioni di euro); NUOVE COMPETENZE E NUOVI LINGUAGGI – RIPARTO DELLE RISORSE; DM 61 del 3 aprile 2023 NUOVE COMPETENZE E NUOVI LINGUAGGI – ESPERIENZE ALL’ESTERO; DM 66 DEL 12/04/2023 (450 milioni di euro); “Modalità di coordinamento e realizzazione di una piattaforma digitale per la formazione del personale scolastico alla transizione digitale”, DM 222 del 2023, ripartizione di fondi ai CPIA per gli ambienti di apprendimento digitali (la ripartizione prevede, una differenze tra nord e sud a favore del mezzogiorno).
Le tecnologie digitali abilitano apprendimento attivo, collaborazione e protagonismo di tutte le studentesse e tutti gli studenti. Hanno un effetto positivo sull’inclusione perché sono strumentali di svariate metodologie didattiche inclusive.
Per esempio, alla scuola dell’infanzia si può creare una presentazione interattiva con bambine e bambini molto piccoli per riconoscere costruire le forme geometriche, oppure alla scuola primaria si possono utilizzare strumenti di montaggio video e robotica educativa per narrare episodi della mitologia greca, oppure alla scuola secondaria si può creare un fumetto per imparare a scrivere un testo argomentativo.
Andrea Messina, segretario generale Anief, ha affermato che “la formazione digitale per docenti è essenziale perché aiuta gli educatori a sviluppare competenze fondamentali in ambito tecnologico. In un'epoca in cui gli studenti sono sempre più immersi nella tecnologia, è cruciale comprendere e utilizzare gli strumenti digitali. In tal modo possono arricchire l'apprendimento. Mi auguro che a questo faccia seguito anche un intervento sugli organici e sul tempo pieno”.
Giovanni Portuesi, segretario generale Anief, ha commentato la parte relativa alle nuove competenze e nuovi linguaggi: “le discipline STEM supportano lo sviluppo di soft skill oggi fondamentali come il pensiero analitico, e non ultime creatività e pensiero divergente motivando e ispirando i giovani a generare nuove tecnologie e idee. Senza un intervento strutturale nell’accesso al mondo del lavoro, relativo alle discipline STEM, tutto questo percorso rimarrà fine a sé stesso.
“Ben vengano tutte queste iniziative – commenta Pacifico - presidente nazionale Anief – ma la vera emergenza sono gli organici, cancellare le classi pollaio, è una operazione non più rimandabile, perché ne va di mezzo la qualità della nostra scuola: l’offerta formativa che gli istituti scolastici propongono agli alunni deve essere rivolta a classi da non oltre 15 alunni, soprattutto in presenza di 311mila allievi con disabilità, solo così la transizione digitale può essere un vantaggio per il successo formativo dei nostri alunni”.
PER APPROFONDIMENTI:
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