Oltre 100 mila aspiranti maestri e insegnanti nel primo ciclo; quasi 400 mila per la secondaria. In media, tra loro solo un candidato su dieci-dodici diventerà insegnante di ruolo e in certi casi (soprattutto per la scuola d’infanzia e primaria) anche meno. Va anche considerato che negli anni passati più della metà dei posti banditi non sono mai stati assegnati per l’eccessiva selezione, con un aumento del 100% del numero dei precari chiamati dallo Stato. In questa tornata di domande, presentate fino al 9 gennaio scorso, hanno fatto il pieno di richieste Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia. Per il sostegno tanto interesse, ma pochi posti pur avendo la metà del corpo insegnante che svolge didattica “speciale” composto da precari anche non specializzati. Il sindacato Anief, che ha sintetizzato in due tabelle i dati ufficiali sui candidati per il concorso mettendo a confronto quelli dei posti messi a bando, insiste sul doppio canale di assunzioni, anche da Gps, per archiviare la procedura di infrazione UE ed evitare il deferimento in Corte di Giustizia europea.
Sono 553.181 le domande presentate in ogni ordine e grado per aggiudicarsi uno dei circa 45 mila posti collegati al Pnrr, introdotti dal DPCM del 15 dicembre 2023 per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria banditi con DDG n. 2575 e DDG n. 2576 del 6 dicembre 2023, di recente aumentati con circa 14.000 posti rimasti vacanti. I dati ufficiali dicono che sono modesti i numeri delle cattedre di sostegno per gli alunni con disabilità: guardando alle domande, pervenute entro lo scorso 9 gennaio, le percentuali, in termine di rapporto e di possibilità di aggiudicarsi uno dei posti a bando, favoriscono decisamente i candidati della primaria (1/1 = 11.354 istanze a fronte di 9.348 posti), in seconda battuta della scuola media (1/3 = 12.202/4.242), a seguire dell’infanzia (1/5 = 5.490/1.037) e molto distanziati quelli della secondaria (1/11 = 27.518/4.242).
Ma è per le cattedre “comuni” che risulterà assai più difficile vincere il concorso, poiché per insegnare nella scuola medie e superiori risultano numeri di partecipanti molto importanti: già à diventare maestro della scuola primaria sarà solo 1 su 14, poiché in 55.346 dovranno competere per i 3.982 posti a disposizione); poco più difficile per la secondaria (1/15 = 254.746/16.696), mentre diventa ancora più complicato per chi intende insegnare nella scuola media (1/21 = 142.885/7.115) e quasi un’impresa per coloro che hanno chiesto di partecipare al concorso per la scuola dell’infanzia (1/49 = 43.640/973). Anche tra le classi di concorso sono presente ampie differenze: alle superiori, ad esempio, per le discipline Stem le possibilità di farcela sono decisamente superiori alla media, poiché per un posto a disposizione vi saranno solo tre candidati.
Vi sono anche pesanti sperequazioni tra le regioni (come confermato nella tabella allegata contenente i dati suddivisi per regioni e cicli scolastici), con il Sud che recepisce in media numeri di domande più alte del Nord. Anche se è poi la Lombardia, appaiata alla Campania (entrambe con oltre 57 mila richieste), a primeggiare per numero di aspiranti docenti nella scuola secondaria; mentre per diventare maestri nel primo ciclo domina la Campania (oltre 21 mila domande) seguita dalla Sicilia. E la Lombardia, con oltre 10 mila cattedre, è anche di gran lunga la regione che mette più posti a disposizione per diventare insegnante nella scuola pubblica italiana. Complessivamente, sono 29.066 le cattedre comuni da assegnare attraverso il concorso pubblico, mentre sono 15.588 i posti di sostegno da coprire tramite questo concorso che si svolgerà con una prova scritta (computer based), un’orale e la valutazione dei titoli.
“Come Anief – dichiara il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – questi numeri confermano la necessità di rivedere le politiche di reclutamento per l'assorbimento del precariato attraverso la reintroduzione del doppio canale, così da permettere di assumere nei ruoli dalle attuali graduatorie per le supplenze (GPS) con obbligatorietà della frequenza dei corsi universitari abilitanti e di specializzazione per il personale supplente privo del titolo. Nell'immediato, specialmente per i posti di sostegno, risulta anche necessario prorogare le assunzioni a tempo indeterminato da prima fascia Gps e da elenchi specializzati all’estero, con celere valutazione delle domande di riconoscimento del titolo anche su tutti i posti in deroga attivati da anni (pur essendo a tutti gli effetti cattedre libere quindi in realtà da collocare in organico di diritto) e senza più vincoli per la mobilità”, conclude il presidente Anief.
LE TABELLE
SECONDARIA I E II GRADO - TOTALI
PER APPROFONDIMENTI:
ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ, RICERCA - Ccnl 2019-21, tra una settimana si torna a contrattare all’Aran