Pubblicati i bandi per le due procedure ordinarie dei concorsi destinati agli Insegnanti di Religione cattolica
A partire dal 5 novembre, dalle ore 14, e fino al 4 dicembre, ore 23:59, i candidati potranno presentare la domanda per partecipare alle procedure selettive che copriranno 1928 posti disponibili, di cui 927 per la scuola dell’infanzia e primaria e 1001 posti per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Sono ammessi alle procedure tutti i candidati in possesso congiuntamente del certificato d’idoneità diocesana rilasciato dall’Ordinario diocesano competente per territorio e coloro che sono in possesso dei titoli di qualificazione professionale, previsti dal DPR n.175/2012.
Per la partecipazione è previsto un contributo di segreteria di 10 euro, da versare tramite il sistema “Pago in rete” e la domanda di partecipazione può essere presentata esclusivamente mediante il Portale Unico del reclutamento all’indirizzo “ www.inpa.gov.it”, a norma dell’art. 11 del Decreto ministeriale, n.104/2024.
Il concorso si articola in una prova scritta selettiva, di durata pari a cento minuti, prova orale e successiva valutazione dei titoli di qualificazione professionale.
I 50 quesiti della prova scritta sono ripartiti in 40 domande a risposta multipla volte all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato in ambito pedagogico (10 quesiti), ambito psicopedagogico ed inclusione (15 quesiti), ambito metodologico didattico (15 quesiti); 5 quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese di livello B2; 5 quesiti sull’uso didattico delle tecnologie e relative competenze digitali.
La prova scritta prevede un punteggio massimo di 100 punti ed è superata con un punteggio complessivo non inferiore a 70 punti.
Le commissioni esaminatrici hanno a disposizione duecentocinquanta punti, di cui cento per la prova scritta, cento per la prova orale e cinquanta per i titoli.
Anief continuerà a impegnarsi perché sia garantito un sistema efficace di reclutamento dei docenti di religione cattolica e non debbano di nuovo trascorrere vent’anni per la riattivazione delle procedure concorsuali.
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