Gli adempimenti di competenza degli uffici periferici del Ministero saranno chiusi il 3 maggio. Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 29 maggio.
Gli adempimenti di competenza degli uffici periferici del Ministero saranno chiusi il 3 maggio. Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 29 maggio.
Continua il successo per la serie di incontri on line organizzati dal sindacato rappresentativo Anief “La scuola dei diritti”. Insieme alle avvocatesse Mendicino, Boccanfuso e Broccoli è stato affrontato l’argomento della campagna Anief Sostegno #nonunoradimeno! Per rivedere la diretta, cliccare qui.
Continuano i seminari di legislazione scolastica con le novità del 2022/23. Grande partecipazione di docenti e personale Ata: per consultare le nuove date e prenotarsi, cliccare e visionare il calendario
Le assunzioni dei docenti precari non si sbloccano: in attesa che l’Unione europea si esprima sulle stabilizzazioni da Gps, anche da disciplina, l’unica certezza è che il Governo italiano ha preso un impegno sempre con l’UE, nell’ambito dei progetti del Pnrr, per assumere 70 mila insegnanti entro il 2024. “Ma i tempi non ci sarebbero – osserva la stampa specializzata - e dunque la strada di un concorso riservato ai precari con 3 anni di servizio resta l’unica via per rispettare gli impegni del Pnrr. Le ipotesi, tuttavia, sono diverse visti i tempi strettissimi”. Inoltre, alcune “fonti parlamentari vicine al Ministero dell’istruzione riferiscono che una delle proposte a cui si potrebbe lavorare sarebbe quella di assumere subito circa 20 mila nuovi insegnanti già a settembre 2023. Si tratterebbe di assumere questi supplenti con 3 anni di servizio a tempo determinato e, dopo un anno e una prova finale da superare, trasformare il contratto in assunzioni a tempo indeterminato”. Mentre “Il concorso riservato sarebbe destinato ai docenti già abilitati e agli specializzati sul sostegno che si trovano nelle graduatorie delle Gps”.
Quota 103 per uscire dal lavoro anticipatamente sarà un’opportunità annuale, al massimo protratta al 2024: il governo Meloni sta studiando le nuove modalità di uscita, tra le quali anche il possibile allungamento della pensione di vecchiaia da 67 a 68 anni. Il rischio è quindi di tornare non solo alla Legge Fornero senza deroghe, ma addirittura di fare peggio. Una mediazione potrebbe essere in arrivo Quota 41. “È una soglia pensionistica – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - che potrebbe andare bene ai lavoratori della scuola, docenti e Ata, solo a determinate condizioni: il riscatto gratuito della laurea, un ‘finestra’ specifica di uscita anticipata per la scuola, dove imperversa il burnout per il lavoro particolarmente stressante, l’introduzione di deroghe per chi ha affrontato la maternità”.