È attesissima la decisione che l’organo di rilievo costituzionale della Repubblica è chiamato ad emanare: dopo l'udienza tenutasi lo scorso 15 novembre, si attende l'esito della discussione avvenuta in Adunanza Plenaria che dovrà decidere se altre migliaia di docenti in possesso di diploma magistrale abilitante abbiano o meno il diritto di permanere in via definitiva nelle graduatorie. In assenza di conflitto di giudicato, rispetto a diverse sentenze che hanno immesso in ruolo migliaia di docenti, porterebbe gli altri ricorrenti a ricorrere alla Cedu e far emergere le presunte influenze della politica inefficiente nella gestione delle graduatorie. Per non parlare delle migliaia di richieste di risarcimento di chi è in possesso di un titolo abilitante e già assunto con riserva, prossimo al licenziamento. In tutti questi casi, verrebbe meno il principio della certezza del diritto. Ecco perché nelle mani del Consiglio di Stato passa il futuro dell’istruzione pubblica e di tanti lavoratori abilitati, che rivendicano il diritto alla stabilizzazione attraverso l'inserimento nelle graduatorie a esaurimento.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Cancellando i docenti in possesso di diploma magistrale dalle GaE non si elimina il precariato, ma non si fa altro che renderlo ‘congenito’, cancellando il loro giusto diritto all'immissione in ruolo. E sarà, comunque, questa categoria di docenti abilitati a occupare i tanti posti vacanti nelle nostre scuole dell'infanzia e primaria perché sarebbero sempre i diplomati magistrale, stavolta chiamati dalla seconda fascia delle Graduatorie d'Istituto, quelli selezionati “per merito”, cioè per punteggio e professionalità acquisiti in tanti anni di lavoro, a garantire, come sempre hanno fatto, il corretto svolgimento della didattica, solo con la condanna decretata dai giudici di ritornare precari ‘a tempo indeterminato’. La questione è ben più complessa di come la si vuole rappresentare: l'Adunanza Plenaria non deve decidere se i ricorrenti siano o meno competenti, come vorrebbe far credere qualcuno, ma in realtà confermare se un docente con anni di precariato alle spalle e abilitato, abbia diritto di entrare nelle Graduatorie che il Miur gli ha sempre precluso anche quando non erano “ad esaurimento”, non riconoscendogli mai il possesso di quell'abilitazione che solo nel 2013 un'altra azione legale, dopo anni di caparbia ostinazione del Miur a negare quanto la normativa riportava, ha confermato come tale e imposto di considerare.