Le novità, incluse nell’emendamento 54.021 del disegno di legge n. 2960, ora all’esame della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, sanerebbero una serie di problemi endemici della nostra istruzione nazionale: si va dall’inclusione dell’intero organico di fatto a quello di diritto, che permetterebbe lo sblocco delle assunzioni con stabilizzazione del precariato, all’adeguamento delle norme legislative e contrattuali alle sentenze della Cassazione sulla progressione e ricostruzione di carriera; dal ripristino del primo gradone stipendiale per neoassunti dal 2011, all’eliminazione della temporizzazione per gli Ata divenuti Dsga, sino all’insegnamento da includere nelle professioni logoranti e quindi meritevoli “di tutte le agevolazioni, anche ai fini previdenziali, previste per queste categorie di lavoratori”.
Tre distinti emendamenti al disegno di legge n. 2960, di ispirazione Udir e presentati da parlamentari di diversi raggruppamenti politici, sono all’esame della Commissione Bilancio del Senato: l’obiettivo è esentare “i dirigenti scolastici italiani da qualsiasi responsabilità, onere civile, amministrativo e penale” derivanti dai danni strutturali degli edifici scolastici da loro diretti, laddove abbiano tempestivamente richiesto alle autorità locali proprietarie dell’immobile l’intervento, “sia strutturale che di manutenzione” utile ad “assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso”. Inoltre, i capi d’istituto avrebbero facoltà di inibire porzioni di spazi didattici sino anche all’intera Istituzione scolastica ed educativa, senza incorrere in pregiudizio alcuno, quindi senza più rischiare, come accade oggi, il reato d’interdizione di pubblico servizio.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Adottare queste modifiche di nostra ispirazione condurrebbe verso indiscutibili vantaggi per chi gestisce oggi le scuole a costo di finire alla sbarra pur non avendo alcun margine di operatività e gestione delle risorse utili agli interventi. Primo tra tutto, quello di fornirgli la possibilità di procedere con la chiusura delle scuole non sicure, senza rischiare una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Oltre a responsabilizzare gli enti locali, che non sempre agiscono con tempestività, proprio perché sanno che le norme vigenti sono a loro vantaggio. Nei giorni scorsi, a seguito della grazia del presidente Mattarella al preside Livio Bearzi, in tanti si sono prodigati nel dire che era sacrosanta e bisognava cambiare le norme: ora, abbiamo la possibilità di farlo.
È quello che Anief ha chiesto da tempo ed ora il Senato ha l’opportunità di realizzare, approvando l’emendamento 54.26 al ddl 2960, la Legge di Stabilità all’esame della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, presentato dai senatori Gian Marco Centinaio e Silvana Andreina Comaroli (Lega Nord).Al centro della questione vi sono decine di migliaia di docenti precari “storici” che a seguito della riforma 107/2015 sono stati bloccati, perché le GaE si riapriranno solo nel 2019, oppure messi nel dimenticatoio, perché dalla seconda fascia delle graduatorie d’istituto continua a permanere un insensato e anacronistico blocco. Si chiede, pertanto, l’aggiornamento annuale e “l’inserimento a domanda in terza fascia di tutti gli aspiranti in possesso di abilitazione all’insegnamento”. Oltre al reinserimento a domanda nella fascia di pertinenza del personale precedentemente inserito, depennato per mancato aggiornamento. Con un altro emendamento, sempre di ispirazione Anief, si chiede anche di convertire tutti i posti oggi in organico di fatto senza titolare di personale docente e amministrativo “in organico di diritto a decorrere dal 1 settembre 2018, ivi inclusi i posti in deroga su sostegno”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Occorre puntare su questa strada, facendo cadere le barriere delle GaE e vincoli sulla mobilità, perché non ha alcun senso mettere di nuovo alla prova questi insegnanti, già abilitati, per inserirli nelle prossime nuove graduatorie regionali ad esaurimento, attraverso le quali si otterrà il medesimo risultato però con anni di ritardo. Aprire le GaE annualmente, invece, permetterebbe di far coincidere la domanda dei supplenti abilitati con l’offerta dei posti vacanti e disponibili. Senza però attivare dei concorsi inutili, prevedendo anche un esborso di soldi per l’erario privo di alcuna efficacia.
Presentate alla Commissione Bilancio di Palazzo Madama le richieste, originarie Udir, di modifica del ddl 2960, attraverso l’istanza che ha come firmatario il senatore Remigio Ceroni (Forza Italia). A questo emendamento si aggiunge quello presentato da Gian Marco Centinaio e Silvana Andreina Comaroli (Lega Nord), il 53.18, attraverso cui si chiede che la dotazione del FUN, a decorrere dal 2018, sia “incrementata di 100 milioni di euro” e la 53.19, presentata dagli stessi senatori, con cui si chiede di collocare gli incrementi stipendiali in contrattazione sindacale. L’obiettivo è ridurre il gap sulla perequazione interna ed esterna stipendiale, rispetto ai colleghi della medesima area, oggi superiore ai 38mila euro.
Marcello Pacifico (presidente Udir): In assoluto, per colmare la differenza di retribuzione nei confronti degli altri dirigenti, superiore ai 38mila euro medi, ovvero quasi 3 mila euro in meno al mese, occorrono anche altri interventi. Lo stanziamento maggiorato, quindi, servirebbe a ridare alla categoria quei 60 milioni di euro sottratti negli ultimi anni dal Fondo Unico Nazionale. Sommando le due tranche di aumenti, pari a 10-15mila euro complessivi a dirigente scolastico.
Le proposte di modifica del 2960 - la 53.10 presentata dai senatori Gian Marco Centinaio e Silvana Andreina Comaroli (Lega Nord) e la e la 53.11 dal senatore Remigio Ceroni (Forza Italia) – metterebbero nelle condizioni tanti insegnanti aspiranti presidi di chiudere la querelle giudiziaria in atto da anni facendoli partecipare ad una nuova sessione speciale del corso intensivo della durata di 80 ore totali. La loro approvazione servirebbe anche a scongiurare l’esito dell’attesa sentenza della Corte Costituzionale - a seguito dei rilievi di incostituzionalità della norma ‘sanatoria’ mossi dal Consiglio di Stato con ordinanza n. 3008/2017 - chiamata ad esprimersi sull’esclusione degli stessi docenti dalle prove scritte del concorso 2011 e sul ricorso avverso il DM 499/2015 per l'ammissione ai corsi intensivi di formazione per dirigenti scolastici.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’avvio del corso intensivo permetterebbe la copertura già dal prossimo anno scolastico delle attuali sedi vacanti non compromettendo i posti da bandire a seguito dell’emanazione del regolamento di cui al decreto n. 138 del 7 agosto scorso, ma non solo: metterebbe anche tante scuole nelle condizioni di aver già dal prossimo 1° settembre finalmente un capo d’istituto, visto che nell’anno scolastico corrente il numero di sedi autonome prive del proprio dirigente ha raggiunto la quota record di 2mila.