Il primo ad essere bandito, come previsto dal Decreto Legislativo n. 59/2017, sarà quello riservato ai docenti in possesso di abilitazione, i quali, dopo un colloquio ed un percorso formativo ridotto (di due terzi), verranno inseriti nelle future graduatorie regionali di merito ad esaurimento: le cosiddette G.R.A.M.E. Tuttavia, anziché introdurre disposizioni di accesso adeguate alle indicazioni transnazionali, il decreto, che potrebbe vedere la luce anche prima della scadenza definita per legge (febbraio 2018) ad avviso dell’amministrazione, riprenderà l’impianto dell’ultima procedura di reclutamento del 2016, confermando l’ingiusta estromissione dei docenti di ruolo. Tra gli esclusi risultano altre tipologie di candidati: a rimanere fuori dalle procedure concorsuali riservate agli abilitati sarebbero, infatti, pure gli Insegnanti Tecnico Pratici se non inclusi in II fascia delle Graduatorie d'Istituto nel triennio 2014/2017, i diplomati presso i conservatori e le accademie di Belle Arti e gli abilitati all'estero ancora in attesa di riconoscimento del titolo in Italia. Platealmente esclusi dalla cosiddetta “fase transitoria”, inoltre, i docenti abilitati nella scuola infanzia e primaria (SFP, Diploma Magistrale) per cui non è prevista alcuna procedura “riservata” per l'accesso al ruolo. Aperte le preadesioni ai ricorsi Anief.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Stiamo assistendo a decisioni discriminatorie e quindi illegittime; non potevamo esimerci dal non programmare degli specifici ricorsi a tutela dei lavoratori precari contro questa fase transitoria, così come progettata. Gli insegnanti già di ruolo o i docenti con diploma Tecnico Pratico, i docenti che hanno frequentato i conservatori e le accademie di belle arti o gli abilitati all'estero che sono in attesa da mesi del decreto di riconoscimento del titolo da parte del Miur devono avere accesso al concorso “riservato” come tutti gli altri docenti abilitati. L’amministrazione deve spiegarci e, se non a noi, dovrà giustificarsi dinanzi ai giudici e fornire motivi validi sul come mai queste categorie di docenti non possono avere la possibilità di accedere al concorso “riservato” della fase transitoria, pur essendo in possesso di tutti i titoli necessari e come mai non si sia prevista un'identica procedura riservata al personale precario della scuola infanzia e primaria per la cui esclusione i nostri legali solleveranno questioni di legittimità costituzionale. Per i Fit, non si comprende per quale motivo si debba adottare l’accesso programmato; una decisione insensata che contiene un evidente eccesso di delega rispetto a quanto indicato nella Legge 107/2015.
Eurosofia, in collaborazione con Anief ed Unipegaso, consente agli aspiranti docenti di acquisire i 24 CFU quali requisiti d’accesso per il prossimo Concorso a cattedra (Fit). Per maggiori informazioni cliccare qui.