Dopo l'esito dei movimenti 2017 per il primo grado di istruzione risultano poche, rispetto al numero delle richieste, le domande di trasferimento accolte e ancora tante le illegittimità riportate nel CCNI per cui i tribunali del lavoro continuano a emanare sentenze di nullità delle procedure. Riaperte le adesioni ai ricorsi relativi alla mobilità 2016 negata per i troppi errori dell'algoritmo ministeriale che in alcuni casi ha letteralmente ‘distribuito a caso’ e per tutto lo stivale, anche a centinaia di chilometri, i docenti che hanno partecipato ai movimenti dello scorso anno. Ancora possibile, inoltre, aderire ai ricorsi che contestano il CCNI Mobilità 2017. Pronti i depositi dei nuovi ricorsi contro il CCNI 2017 per la mancata valorizzazione del servizio svolto nelle scuole paritarie o del preruolo per il raggiungimento del quinquennio di permanenza sul sostegno e avverso quelle graduatorie interne d'istituto e relative operazioni di mobilità d'ufficio che hanno mortificato il servizio a tempo determinato attribuendo un diverso valore ai tanti anni svolti durante il precariato o negando il punteggio ai titoli SSIS, TFA, al servizio militare svolto non in costanza di nomina.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ‘le illegittimità del nuovo CCNI, ancora non risolte nonostante i numerosi precedenti giurisprudenziali favorevoli che abbiamo ottenuto nel corso di quest'anno, e l'errore dell'algoritmo 2016 stanno ancora mietendo vittime visto che docenti che avrebbero avuto diritto al trasferimento, spesso già da un anno, ancora con queste procedure non sono stati soddisfatti e non hanno potuto rientrare nella provincia richiesta per un mero errore ministeriale o un'evidente discriminazione presente nella contrattazione collettiva’. Possibile aderire ai ricorsi Anief se si sono dichiarati nella domanda di mobilità i titoli e i servizi utili al ricorso o se con la mobilità 2016 si sono riscontrati errori nell'attribuzione dell'Ambito o della sede richiesti pur avendo punteggio utile al trasferimento.