Un emendamento dei relatori al decreto Semplificazioni, invece di riaprire le GaE agli insegnanti abilitati esclusi dalla Buona Scuola e dai concorsi riservati o permettere l'aggiornamento delle stesse graduatorie provinciali, in modo da consentire il cambio di provincia e l'assunzione di quelli già inseriti, prevede un’ulteriore proroga, ipotecando di nuovo migliaia di cattedre deserte per le convocazioni delle immissioni in ruolo del prossimo anno scolastico. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Altro che semplificazione, così si complica e in maniera irreversibile il cancro del precariato nella scuola per l'incapacità della politica di adottare le soluzioni adeguate. Perché non bisogna dimenticare che i docenti abilitati su disciplina e specializzati per il sostegno ci sono, ma rimangono ‘congelati’ nelle graduatorie d’istituto.
D’ora in poi docenti ed educatori vincitori di concorso, per essere assunti in ruolo dovranno garantire una permanenza nella stessa sede di lavoro per almeno cinque anni, oltre che assicurare per lo stesso arco di tempo la permanenza nella stessa tipologia di posto e classe di concorso: a chiederlo, all’interno del maxi-emendamento al decreto Semplificazioni, è la maggioranza di governo. L’obiettivo, si legge nelle motivazioni alla richiesta di modifica, è quello di “incrementare la continuità didattica, a tutto vantaggio degli alunni, che potranno così raggiungere migliori risultati negli apprendimenti”. Duro il commento di Anief: piuttosto che stabilizzare i precari con 36 mesi o assumere i docenti abilitati e gli Ata, trasformare in organico di diritto i posti in deroga di sostegno, in Senato si presentano proposte lesive del diritto alla famiglia e al lavoro senza avere una minima idea di cosa si stia approvando. Già nel 2011 (Legge 106) si decise una norma in tal senso e nel 2013 (Legge 128) ci si rese conto dell’inutilità di questa norma. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La continuità didattica si ottiene con l’immissione in ruolo dei supplenti, il 40% su posti di sostegno, pari ad un decimo dell’organico complessivo attuale degli insegnanti che operano nella scuola. Ecco perché le GaE vanno riaperte subito, ancora di più perché a settembre il numero di supplenze potrebbe diventare da record.
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al tanto atteso “decreto”: il reddito di cittadinanza è una misura di reinserimento nel mondo del lavoro che serve ad integrare i redditi familiari, un sostegno dunque al reddito che interesserà circa cinque milioni di persone. Per informazioni, contatta la sede Cedan più vicina a te e visita il nostro sito.
Il Consiglio dei Ministri ha finalmente approvato il “decretone” su reddito di cittadinanza e su quota 100: al di là degli entusiasmi espressi dal Governo, da parte del personale della scuola, l’interesse per accedere al pensionamento anticipato sarebbe debole. Rispetto all’adesione prevista di 70.000 insegnanti, più altre migliaia di Ata e dirigenti scolastici, quelli che effettivamente aderiranno a quota 100, per lasciare il servizio il 1° settembre prossimo, saranno molti di meno. “Tra i lavoratori della scuola le domande attese”, entro il prossimo 28 febbraio, “sono circa 10.000 – ha scritto in queste ore Orizzonte Scuola -. A scoraggiare potrebbe essere l’assegno più basso che si percepirà aderendo a Quota 100”. Ma anche l’assegnazione ritardata di buona parte del Tfr, visto che solo 30 mila euro verrebbero corrisposti subito. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Comprendiamo le perplessità del personale, perché ammesso anche che la penalizzazione non superi il 16%, si tratta comunque di tagli considerevoli: su un assegno mensile di 1.600 euro, si scenderebbe a meno di 1.350 euro. Significa che in un anno si perdono oltre 3 mila euro netti. Stiamo parlando di una professione fortemente usurante, per via dello stress psico-fisico derivante dal diretto contatto con gli alunni. Questo lavoro va collocato tra quelli usuranti, a tutti i livelli, non solo per chi opera nei nidi e nella scuola dell’infanzia. Se in Europa si lascia la professione a 63 anni un motivo ci sarà, oppure gli altri Paesi fanno un regalo alla categoria?
Avviate le adesioni per consentire la partecipazione del personale attualmente in servizio all’estero escluso dalla procedura concorsuale, del personale attualmente in servizio in Italia a cui non è valutato l’anno in corso o il servizio prestato pre-ruolo e per la sostituzione del punteggio con quello di precedente selezione ove più favorevole. Necessaria la presentazione della domanda e l’adesione entro il 28 gennaio. Con Eurosofia è possibile acquisire entro i termini di scadenza le certificazioni relative alle 25 ore del corso di interculturalità e B2 per la lingua straniera.