È ufficiale: coloro i quali accederanno al trattamento di quiescenza il prossimo anno saranno destinatari di un assegno più basso rispetto a chi è andato in pensione nel 2018. I punti fondamentali di tale decisione sono riconducibili alle disposizioni del decreto ministeriale del 15 maggio, all’interno del quale vengono rivisti i coefficienti di trasformazione delle pensioni o quote di pensione calcolate con il sistema contributivo, in base a un adempimento tecnico che la legge prevede ogni tre anni, in analogia con l’adeguamento dei requisiti anagrafici e contributivi (dal 2021 diventerà biennale).
Oggi il portale ministeriale “NoiPA” ha comunicato le date delle emissioni previste per il mese di giugno 2018, confermando che per lunedì prossimo si effettuerà l’emissione speciale per i compensi per il personale scolastico. Tuttavia, molti precari rimarranno ancora una volta a bocca asciutta. Quello che fa più rabbia è che stiamo assistendo a delle lungaggini che la legge non contempla più. Si ricorda, infatti, che il DPCM del 31 agosto 2016, in attuazione del DL 42/2016 convertito in legge 89/2016, proprio per evitare il mancato pagamento mensile delle spettanze al personale a tempo determinato con incarichi di supplenza breve, ha stabilito che questo debba avvenire entro 30 giorni dalla supplenza svolta.
Anief, pertanto, invita tutto il personale che nei prossimi giorni continuerà a non ricevere lo stipendio, di presentare una diffida alla Ragioneria territoriale delle Stato, chiedendo l’immediato accredito dello stipendio. Clicca qui per scaricare il modello necessario per fare la diffida in caso di mancato pagamento dello stipendio. Il sindacato ricorda che superato il termine di 48 ore, dalla presentazione della messa in mora, verranno coinvolte le competenti sedi giudiziarie presentando richiesta di decreto ingiuntivo: in tutti questi casi scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Stiamo parlando di supplenti che molto spesso sono costretti a spostarsi di centinaia di chilometri dal loro luogo di residenza per raggiungere la scuola di servizio: anticipano, per lavorare, spese vive per i viaggi, il pernotto, sottoscrivono affitti e si sobbarcano spese aggiuntive non indifferenti. Approfittarsi del loro stato di precarietà rappresenta, quindi, un atto particolarmente grave, che si riflette sulla loro dignità di persone e sulle loro necessità pratiche di coprire le tante spese che debbono affrontare per raggiungere la sede scolastica.
Nuova vittoria dell’Anief presso il Tribunale del Lavoro di Gorizia che accoglie la richiesta di una docente contro il mancato riconoscimento del servizio preruolo ai fini del superamento del quinquennio di permanenza su posto di sostegno e per ottenere il relativo trasferimento su posto comune. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questa vittoria dimostra l’illegittima discriminazione anche all’interno della contrattazione integrativa tra il servizio svolto a tempo determinato e quello svolto a tempo indeterminato. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief per la Mobilità 2018 per quanti hanno dichiarato i titoli e i servizi utili ai fini del ricorso nella domanda di trasferimento/passaggio di ruolo.
Il Tribunale del Lavoro di Gorizia dà piena ragione al nostro sindacato e dichiara illegittimo il CCNI sulla mobilità nella parte in cui non computa il servizio a tempo determinato svolto su sostegno ai fini della mobilità per il trasferimento da posto di sostegno a posto comune. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Le vittorie in tribunale ottenute dall’Anief sottolineano come anche il contenuto della contrattazione integrativa sulla mobilità è discriminatorio e ciò è dimostrato, in questo caso, dal mancato computo del servizio a termine ai fini del superamento dell'obbligatorio quinquennio di permanenza su posto di sostegno. Ricordiamo che, secondo la giurisprudenza europea, lo Stato italiano ha il dovere di vigilare sull’applicazione della parità di trattamento tra servizi con contratti a termine e servizio di ruolo”. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief per la Mobilità 2018 per quanti hanno dichiarato i titoli e i servizi utili ai fini dei ricorsi nella domanda di trasferimento/passaggio di ruolo.
Secondo il sindacato, urgono soluzioni efficaci per i docenti in possesso del titolo di diploma magistrale interessati dalla sentenza dell’Adunanza plenaria dello scorso 20 dicembre, per gli altri docenti abilitati esclusi dalle GaE, per tutto il personale precario e per la ridefinizione degli organici in linea con quanto disposto dalla direttiva 70/99 UE, a partire dai posti di sostegno agli alunni disabili. Il Ministro è bene che sappia che, alla luce dell’ultima recente risoluzione del Parlamento UE sul precariato nel pubblico impiego degli Stati membri e dei reclami collettivi presentati da Anief alla Commissione delle Petizioni dell’Unione, la posizione dell’Italia in merito al precariato deve necessariamente avere una sterzata.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Vanno salvaguardati i ruoli assegnati come da parere espresso dell’ex presidente della sezione Lavoro della Cassazione, Michele De Luca, e devono essere inseriti nella terza fascia delle GaE tutti i docenti ad oggi esclusi o inseriti con riserva purché in possesso di un titolo abilitante. Qualsiasi altra soluzione, alternativa al decreto d’urgenza che inserisca tutti gli abilitati nelle GaE, genererà soltanto un nuovo contenzioso. Ma è anche sugli organici la battaglia decisiva di cui si dovrebbe occupare un provvedimento urgente che voglia generare un corretto avvio del nuovo anno: non è possibile continuare a sottoscrivere ogni anno, a settembre, 100mila supplenze annuali, di cui la metà su sostegno agli alunni disabili. Parlare in queste condizioni di scuola di qualità, di continuità didattica e di rispetto del diritto allo studio è pura demagogia. Se quello insediato da pochi giorni vuole per davvero essere il governo del cambiamento lo dimostri nei fatti. E lo faccia subito.
Anief, appena diventata rappresentativa all’interno del comparto scuola, grazie alla convenzione firmata con il centro servizi Cedan S.r.l.s., offre ai propri associati importanti servizi: si parte con la presentazione delle domande di indennità di disoccupazione Naspi 2018.