"La gestione delle graduatorie dei supplenti sta diventando caotica: dopo mesi di trattativa siamo ancora ad un punto di stallo per quanto riguarda l'introduzione di un doppio canale di reclutamento per assumere i precari dalle stesse graduatorie da cui sono chiamati come supplenti. E, poi, c'è ancora una volta il balletto su chi ha conseguito un titolo all'estero". Lo dice Marcello Pacifico, presidente del sindacato della scuola Anief, commentando gli ultimi orientamenti comunicati ieri dall'amministrazione ai sindacati in controtendenza con le importanti aperture di pochi giorni fa.
“Costerà cara allo Stato l’imprevista retromarcia del ministero dell’Istruzione sulla validità dei titoli conseguiti all’estero, oltre che sulle assunzioni degli altri precari: migliaia di precari respinti non rimarranno a guardare e aumenteranno le vertenze contro l’abuso dei contratti a termine. Si prevedono non meno di 10 milioni di risarcimento l’anno”. È amareggiato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il giorno dopo l’incontro con il ministero dell’Istruzione e del Merito, durante il quale sui precari della scuola sono state cambiate le “carte in tavola” predisposti solo la settimana scorsa: per il riconoscimento del titolo estero, l’amministrazione ha dichiarato di non voler più intervenire sull’ordinanza ministeriale 112/2022 per le GPS, ritenuta misura non sufficiente, ma di avere allo studio una modifica da proporre a livello normativo. Si vuole, ora, il collocamento in coda degli abilitati estero in attesa di riconoscimento, così da permettere loro la stipula dei contratti a tempo determinato, senza però alcuna possibilità di stabilizzazione: chi otterrà il riconoscimento del titolo potrà partecipare con priorità alla procedura di stabilizzazione dell’anno scolastico successivo.
Al termine del confronto tra i sindacati e il MIM, Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha rilasciato un’intervista a Orizzonte scuola Tv; per rivederla cliccare qui.
Al termine del confronto con i sindacati, il MIM ha annunciato di non voler più procedere con la modifica dell’Ordinanza Ministeriale sulle GPS per consentire a chi ha conseguito un titolo abilitante o una specializzazione su sostegno all’estero di poter stipulare contratti in attesa di ottenerne il riconoscimento in Italia. La questione sarà affrontata a livello normativo.
Clamoroso passo indietro del MIM sul destino di chi è in attesa di riconoscimento del titolo estero. Il ministero ha dichiarato di non voler più intervenire sull’ordinanza ministeriale 112/2022 per le GPS, ritenuta misura non sufficiente, ma di avere allo studio una modifica da proporre a livello normativo. Secondo quanto riferito dal Capo Dipartimento Carmela Palumbo, si ragiona sul possibile collocamento in coda degli abilitati estero in attesa di riconoscimento. Tale posizione sarà utile per la stipula dei contratti a tempo determinato ma non consentirà di poter avere accesso alla procedura di stabilizzazione. Chi otterrà il riconoscimento del titolo potrà partecipare con priorità alla procedura di stabilizzazione dell’anno scolastico successivo.
Marcello Pacifico (ANIEF): siamo stupiti che si torni a parlare di inserimenti in coda come possibili soluzioni. Evidentemente qualcuno ha dimenticato che la Corte Costituzionale le ha già bocciate nel 2011.
Abilitati e specializzati all'estero già inseriti in prima fascia saranno inseriti coda alla prima, ma solo per le supplenze e con scioglimento della riserva per i ruoli dopo il riconoscimento. Ci sarà una specifica norma in uno dei prossimi decreti-legge dove si attende anche lo scioglimento della riserva sulla mobilità.
Marcello Pacifico (Anief): “Peggio di così non si poteva fare sui precari. Il precariato aumenterà ancora. Con nove procedure straordinarie, riservate, semplificate, ordinarie il precariato negli ultimi 7 anni è aumentato già del 220%. In alto mare la possibilità di reclutare 70 mila nuovi insegnanti quando ancora si sono assunti soli 4 mila dei 12 mila dell'ultimo concorso straordinario. Si profila un'aspra battaglia parlamentare dopo la sconfessione della soluzione trovata nel tavolo politico tra ministero e parti sociali e un aumento esponenziale del contenzioso anche del personale che ha conseguito un titolo all'estero nonché contro l'abuso dei contratti a termine, mentre rimane attiva la procedura d'infrazione della Commissione europea attivata nove anni fa”.