Oltre 100 mila aspiranti maestri e insegnanti nel primo ciclo; quasi 400 mila per la secondaria. In media, tra loro solo un candidato su dieci-dodici diventerà insegnante di ruolo e in certi casi (soprattutto per la scuola d’infanzia e primaria) anche meno. Va anche considerato che negli anni passati più della metà dei posti banditi non sono mai stati assegnati per l’eccessiva selezione, con un aumento del 100% del numero dei precari chiamati dallo Stato. In questa tornata di domande, presentate fino al 9 gennaio scorso, hanno fatto il pieno di richieste Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia. Per il sostegno tanto interesse, ma pochi posti pur avendo la metà del corpo insegnante che svolge didattica “speciale” composto da precari anche non specializzati. Il sindacato Anief, che ha sintetizzato in due tabelle i dati ufficiali sui candidati per il concorso mettendo a confronto quelli dei posti messi a bando, insiste sul doppio canale di assunzioni, anche da Gps, per archiviare la procedura di infrazione UE ed evitare il deferimento in Corte di Giustizia europea.