Le elezioni di rappresentanza del fondo di previdenza del comparto, svolte dal 26 al 28 aprile, non hanno riscosso interesse. Senza dimenticare il bacino potenziale di utenza di 1 milione e 200 mila lavoratori, tra docenti e personale Ata. Non va meglio sulle rappresentanze del fondo nazionale: Anief si avvia ad impugnare in Corte di Appello la sentenza negativa di primo grado che ha rigettato la presentazione della lista del giovane sindacato nonostante avesse aderito al fondo. Se l’impugnazione verrà accolta, dovranno essere rifatte le elezioni. Il giudice di primo grado, infatti, ha ritenuto legittima l'esclusione della lista Anief perché impossibilitata ad aderire al fondo secondo Aran, prerogativa riservata solo a chi era rappresentativo nel 2003 all'atto dell'istituzione del fondo. Per i legali di Anief, tale interpretazione viola l'articolo 39 della Costituzione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Colpisce l'alto livello di astensione registrata nel corso delle elezioni dei passati giorni. Come l’organizzazione di queste elezioni Espero 2018 rappresenta un fenomeno che dovrebbe fare riflettere sulla modalità democratica del fondo stesso. Chi ha vinto queste elezioni sub iudice, piuttosto che festeggiare la nomina di 25 delegati su 30, dovrebbe interrogarsi sul perché appena un dipendente della scuola su dodici aderisce al fondo. E solo uno su venti vota.