Dopo la presentazione del 18° rapporto di Legambiente Ecoscuola che ha puntato il dito contro le mancate promesse dell’anagrafe scolastica, ricevendo le attenzioni della stampa nazionale, Udir presenta uno studio sui 42.407 edifici scolastici censiti e sul loro obbligo delle dichiarazioni sulla classificazione del rischio sismico. Il dossier del nuovo sindacato dei dirigenti scolastici fa il paio con l’articolata proposta di modifica sul Testo unico sulla sicurezza e le responsabilità dei presidi, presentata nei giorni scorsi in audizione a Montecitorio. Di tutto ciò si parlerà a Salerno, nel corso del Convegno nazionale del 10 novembre. Se non hai mai partecipato e sei un preside, scarica la locandina, registrati e partecipa ai lavori: sarai ospite di Udir.
Marcello Pacifico (presidente Anief-Udir): Durante gli incontri degli ultimi mesi con centinaia di presidi, è stata pressoché unanime la richiesta di cambiare in toto il Testo Unico sulla sicurezza. I presidi sanno bene che vi è un collegamento immediato tra il problema della sicurezza e quello della responsabilità che ricade sulle loro persone: ci sono dei capi d’istituto costretti a difendersi dalle accuse riconducibili alle analisi tecniche sui documenti di prevenzione, sicurezza e salute, con richieste di condanne penali da tre anni e mezzo in su. Se non vogliamo che si arrivi a chiudere la metà delle nostre scuole, quelle insicure indicate da Legambiente, non c’è altra soluzione: modificare la legge. Non è possibile finire in carcere per colpa dello Stato, tra l’altro per uno stipendio dimezzato rispetto ai colleghi di tutti gli altri comparti.