Solo nel milanese e in Brianza mancano oltre 6mila insegnanti: di questi un migliaio alle superiori, 1.700 alle medie e 600 alla primaria e quasi 3.900 di sostegno. La situazione ora potrebbe sbloccarsi, perché proprio in questi giorni nel milanese sono state pubblicate le nuove graduatorie d’istituto. Ma non c’è da fidarsi: prima di tutto perché quelle graduatorie sono soggette a non pochi ricorsi, patrocinati dal sindacato e presentati da diverse categorie escluse, e anche reclami, a seguito dell’assegnazione di punteggi inesatti. Inoltre, sulle stesse graduatorie pesa come un macigno il precedente del Veneto, dove solo pochi giorni fa l’Ufficio Scolastico ha dichiarato la loro mancanza di validità perché ci sono stati «errori informatici», con le supplenze assegnate reputate non valide, quindi revocate e ora in attesa di rifacimento. Quanto sta accadendo è ancora una volta la conseguenza della mancata programmazione dell’amministrazione scolastica: i posizionamenti provvisori della seconda e terza fascia delle graduatorie di istituto, con oltre 700mila precari coinvolti, hanno visto la luce solo dopo Ferragosto, quindi a ridosso del nuovo anno scolastico.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): con la Buona Scuola è cambiato molto ma poi nei fatti non è cambiato nulla. Perché ci ritroviamo con quasi 100mila supplenze da conferire nei primi giorni dell’anno scolastico. Quando bastava dare ragione all’Anief, assumendo a tempo indeterminato dalla graduatoria di istituto gli abilitati di seconda fascia, spostandoli nelle GaE ad iniziare da quelle esaurite. Inoltre era necessario spostare in organico di diritto tutti i posti oggi mascherati al 30 giugno anziché al 31 agosto dell’anno successivo, quindi non utili né per le assunzioni né per i trasferimenti. Anche il personale Ata è stato penalizzato, con il Miur che ha deciso di aggiornare la terza fascia addirittura nel mese di ottobre. Con il ‘balletto’ dei supplenti, pure in questo caso praticamente inevitabile. Per quanto riguarda il sostegno, invitiamo le famiglie, i docenti, gli Ata e presidi a segnalarci gli eventuali posti in deroga non attivati o quelli richiesti nel PEI ma negati, aderendo all’iniziativa Anief ‘Sostegno: non un'ora di meno!’