Oggi scade la presentazione dei certificati vaccinali necessari per evitare l’esclusione da nidi e materne, ma non tutti gli alunni sono in regola: così dopodomani, al rientro a scuola dopo questo week end, potrebbero essere 30mila i bambini sotto i sei anni con la documentazione non a posto per le vaccinazioni. E per i ragazzi della scuola dell’obbligo (7-16 anni) scatta la procedura che può portare ad una sanzione pecuniaria da 100 a 500 euro. Anief è pronta ad offrire patrocinio legale per tutelare il diritto all'istruzione contro l’assurda norma. Non ci può essere una sanzione se non vi è un obbligo proprio nella scuola dell'obbligo, mentre è stupido imporre la vaccinazione a un bambino su quattro che frequenta il percorso 0 – 6 anni. Coloro che intendono opporsi a questo possono scrivere al sindacato attraverso la seguente e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Ci sono delle zone della Penisola dove nemmeno dl 30% dei bambini fino a sei anni è iscritto agli asili nido e alle scuole dell’infanzia, per la cui frequenza è ora obbligatorio avere fatto le vaccinazioni obbligatorie. E degli altri chi si preoccupa? Si è voluto imporre una regola che tutela una minoranza dimenticando che lo Stato ha sforato le proprie competenze: perché il diritto a frequentare la scuola è previsto dalla Costituzione. Inoltre, lo Stato ha approvato una norma senza il benché minimo raccordo con gli istituti scolastici. Infine, nella scuola dell’obbligo, sempre in base alla nuova legge, decade la vaccinazione obbligatoria, sostituita dall’ennesimo ‘balzello’, visto che si sanzionano pure le famiglie con figli dai 6 ai 16 anni che non hanno rispettato l’obbligo di vaccinarsi. Quale sia la logica di tutto questo non è ancora stato chiarito.