Dichiarato ammissibile il ricorso 146/17. L’associazione sindacale Anief riconosciuta dal Comitato Europeo dei diritti sociali come rappresentativa delle istanze del personale docente e Ata, per la ripetuta violazione della Direttiva 1999/70/ UE, ribadita dalla Legge 107/15 (cosiddetta “Buona scuola”) e delle sentenze della SS. UU. della Cassazione (22552 e ss. 2016). La decisione che ne scaturirà sarà quindi vincolante per le autorità nazionali ai sensi della Carta sociale europea. Trovano dunque credito le tesi dei legali del giovane sindacato che hanno sottolineato come a differenza del settore privato nel pubblico impiego, e in particolare nella scuola, dopo 36 mesi di servizio a tempo determinato in assenza di ragione oggettive non sia consentita la conversione del rapporto di lavoro, ma addirittura l’espulsione dallo stesso mercato del lavoro.
Per tutti questi motivi, il sindacato si è rivolto al giudice transnazionale, attraverso un reclamo ad hoc: il nostro Governo, evidentemente cosciente della distanza del suo operato rispetto alle direttive UE, ha quindi deciso di dichiarare irricevibile il reclamo non per i rilievi mossi, ma appellandosi al fatto che l’Anief non risulta ancora rappresentativo. Esaminato il caso, il Comitato UE ha prima rigettato la posizione del nostro Esecutivo e poi giustamente osservato che l’Italia ha ratificato la Carta il 5 luglio 1999, dunque è legata alle sue disposizione dal 1° settembre 1999: il reclamo in sostanza è motivato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): I tre anni di servizio a tempo determinato rappresentano una sorta di viatico, in presenza di abilitazione e posto libero: vanno considerati come soglia da considerare per l’assunzione a titolo definitivo. E non come blocco da imporre per scongiurare questo diritto. È evidente che il comma 131 della Buona Scuola è stata creata appositamente per aggirare le direttive UE. Per le stesse motivazioni, sempre in Europa, abbiamo avviato la discussione della petizione presso il Parlamento Europeo, la presentazione del reclamo al consiglio d’Europa, ci siamo rivolti alla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’Uomo e ora al Comitato Europeo dei diritti sociali. Inoltre, a livello nazionale stiamo valutando se impugnare la Circolare Miur 37381.
In attesa che la giustizia europea faccia il suo corso e dopo chela Corte di Giustizia dell’Unione europea ha espresso forti perplessità sul limite dei 12 mesi di risarcimento sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 27384/2016), Anief prosegue i ricorsi gratuiti per attribuire il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018. Si ricorda che la violazione della normativa comunitaria riguarda anche la mancata stabilizzazione: si può quindi decidere di ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori già assunti a tempo indeterminato.