Anief ricorre per l’ammissione al concorso motoria primaria 2023 dei docenti con diploma Isef. Per maggiori informazioni, cliccare qui
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Continua la tutela a sostegno di coloro che sono in possesso di una specializzazione all’estero: l’ufficio legale dell’associazione europea Radamante avvia due specifici ricorsi al Tar Lazio, dopo la denuncia del sindacato Anief, per garantire incarichi di supplenza a pettine e non in coda dagli elenchi di sostegno di I fascia GPS e per partecipare alla call veloce ed essere individuato come avente diritto per l'assunzione in altra provincia.
In autunno la vita a scuola di un milione e 300 mila dipendenti sarà regolata da nuove norme e nello stipendio ci sarà qualche euro in più: a ricordarlo è oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ad un mese esatto dalla firma apposta all’Aran dai sindacati di Istruzione, Università e Ricerca (tranne la Uil Scuola Rua) al Contratto collettivo nazionale di lavoro 2019/21. Il sindacalista autonomo, intervistato dalla Tecnica della Scuola, ricorda che “quando si firmerà l’atto definitivo dell’accordo, dopo l’estate, il contratto entrerà in vigore”.
Anief insiste per ottenere dalla Legge di Bilancio di fine 2023 le risorse indispensabili per il settore scolastico e in generale dell’istruzione italiana, comprese Università e Ricerca. Dopo l’appello inviato nei giorni scorsi dall’organizzazione rappresentativa al Governo, attraverso il quale ha indicato le priorità della manovra di fine anno per il comparto, a prendere la parola è oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato autonomo: “La verità è che per il nuovo contratto 2022/24 servono 4,5 miliardi di euro per allineare l’indennità di vacanza contrattuale, senza più fare ricorso come invece avviene oggi, e 1,5 miliardi per il personale del comparto Istruzione e Ricerca, al fine di accompagnare le politiche del PNRR e archiviare la procedura d'infrazione sul precariato. Poi 4.5 miliardi per tutti i dipendenti pubblici per garantire loro aumenti lordi di 80 euro mensili da gennaio, sempre in attesa delle risorse per il rinnovo dei contratti. Infine, altri 400 milioni di euro per l’organico aggiuntivo, che si aggiungono ai 50 milioni già stanziati per organico PNRR che dal 1° ottobre dovrà essere operativo nelle scuole: quell’organico, indispensabile per portare in porto i progetti legati ai finanziamenti europei, va rinnovato sino a fine anno scolastico e implementato sia per la parte amministrativo-ausiliaria, sia per quella docente ad oggi invece assente”.
Il blocco di dieci anni del rinnovo contrattuale, tra il 2008 e il 2018, pesa tantissimo sugli stipendi dei lavoratori della scuola: malgrado il rinnovo del Ccnl, che ha prodotto incrementi sopra l’inflazione del periodo 2019/21, oggi ci ritroviamo con gli stipendi degli insegnanti che figurano tra gli ultimi in Europa, quando si parla di compensi mensili, i docenti italiani risultano 31esimi su 50 Paesi, dietro la Spagna e molto arretrati rispetto alla Germania, così come riportato nello studio prodotto dall’Education price index (Banca online N26). “Alla luce anche di questi dati – commenta oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – la politica dopo le promesse elettorali deve rispondere: sarebbe bene quindi che subito si recuperi il costo della vita ancora ben superiore al livello stipendiale di chi lavora nel comparto Istruzione. L’ideale è che subito dopo la pausa estiva, il Governo stanzi le risorse utili per garantire aumenti significativi nella Legge di Bilancio di fine anno. Si parla tanto di salario minimo ma quello dei docenti e Ata italiani rimane tra i più bassi tra gli stati economicamente sviluppati e questo non è accettabile”, conclude Pacifico.