I giudici assegnano un docente con orario intero rispetto alle 9 ore settimanali inizialmente concordate. E compensano il danno provocato dall’amministrazione, che aveva negato il “supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione a fasi di vita normale”: la didattica rinforzata non può essere solo nominale. Marcello Pacifico (presidente Anief): è davvero avvilente che si debba ricorrere al tribunale per far valere un diritto così macroscopico.

Agli alunni con disabilità grave va garantita la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione di vita normale: a ribadirlo è il Tar della Sicilia, che con la sentenza 224/2014 ha stabilito che occorre assegnare il “sostegno didattico per l'intero orario di servizio settimanale del docente specializzato (rapporto 1:1), ossia per complessive 18 ore settimanali, così come espressamente richiesto dal Gruppo di Lavoro per l'Handicap (…) sulla base del Progetto Educativo Didattico Personalizzato (PEI)”.

Nell’esaminare il caso di un siciliano con un notevole handicap, i giudici amministrativi hanno appurato che “il quadro costituzionale e legislativo è nel senso della necessità per l’amministrazione di erogare il servizio didattico predisponendo, per l’ipotesi di disabilità, le misure di sostegno necessarie per evitare che il discente altrimenti fruisca solo nominalmente del percorso di istruzione”. Pertanto, la necessità di supporto didattico non può essere negata, in particolare, in presenza di uno “stato di disabilità grave”, accertato attraverso apposita “valutazione da parte del piano scolastico individualizzato, o di altro documento equipollente”, da cui emerge la “necessarietà di tale rapporto al fine della effettività della frequenza scolastica”.

I giudici, citando “i numerosissimi precedenti” che sono stati “sfavorevoli al Ministero resistente, che, ciononostante, continua, anno dopo anno scolastico, a reiterare provvedimenti all’evidenza non conformi alla normativa in materia di tutela dei disabili”, hanno in qualche modo voluto ‘bacchettare’ l’amministrazione scolastica, poiché “sulla questione centrale esisteva, già in epoca antecedente alla proposizione del ricorso, un orientamento assolutamente incontroverso della giurisprudenza amministrativa, anche di questo Tribunale, favorevole alla parte ricorrente”.

Per questi motivi, il Tar ha deciso che è al “Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, a cui va imputata la responsabilità generale delle scelte gestionali poi effettuate dalle articolazioni periferiche dell'Amministrazione”. Specificando che “il danno è individuabile negli effetti che la, seppur temporanea, diminuzione delle ore di sostegno subita ha provocato sulla personalità del minore, privato del supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione a fasi di vita “normale” e può essere quantificato, in via equitativa in € 1.000,00 (mille/00) per ogni mese (con riduzione proporzionale per la frazione) di mancanza dell’insegnante di sostegno nel rapporto 1/1 con decorrenza dalla notifica del ricorso in epigrafe e sino all’effettiva assegnazione”.

“Ancora una volta – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, il sindacato che da quest’anno scolastico ha deciso di tutelare i diritti dei disabili con l’iniziativa ‘Sostegno: non un’ora di meno – il Ministero dell’Istruzione si rende protagonista di riduzioni immotivate di sostegno: determinando un'inaccettabile violazione del diritto all'istruzione degli alunni con disabilità. Il problema è che le ore di sostegno attivate dall’amministrazione, quindi la quantità di docenti specializzati nell’insegnamento ai disabili, non sono sufficienti a coprire il reale fabbisogno di questi alunni. Ed è davvero avvilente – conclude Pacifico - che si debba ricorrere ai giudici per far valere un diritto così macroscopico”.

Chi voglia coinvolgere le famiglie a ricorrere per garantire il diritto allo studio degli alunni disabili in tutto il territorio nazionale può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Per approfondimenti:

La sentenza n. 224/2014

‘Sostegno: non un'ora di meno!’ ANIEF promuove ricorsi gratuiti per l'immediata attivazione su tutto il territorio nazionale di ore di sostegno in deroga

 

Assegnato un docente con orario intero rispetto alle 9 ore settimanali, risarciti il contributo unificato e le spese legali, riconosciuti quattro mesi di indennizzo ai genitori in via equitativa per la giurisprudenza granitica che si è formata sul contenzioso.

Così il sindacato assiste le famiglie che si vedono ridotte le ore per i propri figli e ripristina il corretto organico di fatto con nuove assunzioni.

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La sentenza n. 224/2014

Per approfondimenti:

‘Sostegno: non un'ora di meno!’ ANIEF promuove ricorsi gratuiti per l'immediata attivazione su tutto il territorio nazionale di ore di sostegno in deroga

 

Il Ministero ha comunicato ai sindacati l'entità del piano triennale di immissioni in ruolo per l'a.s. 2014/15: ci sono anche 12.625 insegnanti e 4.317 amministrativi, tecnici, ausiliari e Dsga. Anief-Confedir: se i docenti delle discipline e il personale non docente rappresentano il minimo sindacale, corrispondente alla copertura del turn over, sui prof a sostegno degli alunni disabili non ci siamo, perché in base al Decreto Scuola n. 104 si era stabilito un numero superiore di dieci volte. Con questi numeri, oltre a danneggiare gli allievi con deficit di apprendimento, che perderanno ancora una volta la continuità didattica, si rischia di lasciare per strada almeno 2mila docenti specializzati vincitori di concorso.

Sul sostegno il Ministero dell'Istruzione continua ad assumere con il 'bilancino': il Miur ha infatti comunicato ai sindacati di aver inviato all'Aran l'atto di indirizzo riguardante il piano triennale di assunzioni che per l'a.s. 2014/15 prevede l'immissione in ruolo di 12.625 docenti e 4.317 Ata. E di appena 1.604 docenti di sostegno.

Per il sindacato, qualora i numeri del sostegno venissero confermati, stiamo assistendo ad una inspiegabile inosservanza di quanto stabilito dal Decreto Istruzione n.104, convertito in legge lo scorso mese di novembre. Nel Decreto si era stabilito che sarebbero stati in tutto 26.684 i docenti di sostegno da assumere nei ruoli dello Stato nei prossimi tre anni, 12.428 nella scuola primaria e 14.256 alle superiori: di questi, 5.733 avrebbero ottenuto la retrodatazione al mese di settembre 2013, 13.505 sarebbero dovuti essere assunti nel 2014, 9.003 nel 2015.

Tra l'altro si sarebbe trattato di numeri già fortemente sottodimensionati. Addirittura dimezzati. Anziché assumere sulla base dei posti reali dell’anno scolastico in corso, pari a oltre 110mila insegnanti di sostegno a “copertura” di circa 222mila alunni disabili certificati, lo Stato ha infatti continuato ad avere come riferimento (applicandovi gli incrementi progressivi dal 75% al 100%) il contingente dell’anno scolastico 2006/07. Che corrisponde a poco più di 90mila posti di sostegno: è su questo parametro, conteggiato su un totale di alunni pari a circa 180mila iscritti anziché agli attuali 222mila, che sono stati collocati nell’organico di diritto i 26.684 posti da convertire in assunzioni. Di cui ora non si hanno più notizie.

"Attendiamo che il Ministero chiarisca perché i numeri non tornano - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - perché in caso contrario siamo pronti sin d'ora a metterci al fianco dei docenti specializzati nel sostegno e far ottenere loro quanto gli spetta. Esattamente come abbiamo fatto in questi mesi, con l'iniziativa 'Non un'ora di meno', supportando le tante famiglie degli alunni disabili cui si continua a sottrarre il docente di sostegno rispetto alle ore settimanali previste dalle Asl".

 

Confermato dal TAR Lazio il diritto degli iscritti ANIEF a partecipare alle prove per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. Stavolta è il bando emanato dall'Università della Calabria ad essere sospeso con una nuova ordinanza cautelare ottenuta dall'Avv. Tiziana Sponga. L'Ordinanza conferma pienamente i provvedimenti d'urgenza già ottenuti dal nostro sindacato per l'ammissione alle prove dei ricorrenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002.

Il MIUR con due note dello scorso dicembre ha illegittimamente previsto che la partecipazione ai corsi di specializzazione per il sostegno di cui al D.M. 706/2013 “non può essere estesa anche ai docenti in possesso del solo diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02”; secondo la normativa vigente, invece, (D.Lgs. 297/94 e DPR 323/98) tale diploma ha valore abilitante permanente. L'ANIEF, impugnando al TAR Lazio anche le determinazioni ministeriali contrarie a quanto previsto dalla specifica normativa di settore, ha ottenuto nuovamente ragione in favore dei propri iscritti illegittimamente esclusi dalla possibilità di conseguire l'ulteriore specializzazione per le attività didattiche di sostegno.

L'ANIEF ricorda che per alcune regioni è ancora possibile ricorrere al TAR Lazio in base alla data di pubblicazione dei bandi emanati dalle singole università. I candidati in possesso del diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 che hanno presentato regolare domanda di partecipazione al corso per la specializzazione di sostegno possono richiedere immediatamente le istruzioni operative per l'instaurazione del contenzioso inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

L'ANIEF prosegue la sua battaglia in favore dei docenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002; l'avv. Tiziana Sponga ottiene per il nostro sindacato un nuovo provvedimento del TAR Lazio che riconosce il diritto dei nostri iscritti del Veneto e della Lombardia a partecipare alle prove preselettive dei corsi per il conseguimento della specializzazione per il sostegno sospendendo l'effetto degli atti di esclusione emanati in base alla nota MIUR n. 13190/2013.

Il diploma di maturità magistrale, secondo la normativa vigente (D.Lgs. 297/94 e DPR 323/98), ha valore abilitante permanente, pertanto il MIUR non può escludere i docenti in possesso di tale diploma conseguito entro l'a.s. 2001/2002 dalla possibilità di conseguire l'ulteriore specializzazione per le attività di sostegno didattico rivolto agli alunni con disabilità. Forte dell'ulteriore soddisfacente conferma ottenuta presso il tribunale amministrativo, l'ANIEF invita tutti i docenti interessati che hanno regolarmente presentato domanda di partecipazione al corso presso le singole università e per cui non sono ancora scaduti i termini per aderire al ricorso, a richiedere immediatamente le istruzioni operative per l'instaurazione del contenzioso inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Per approfondimenti:

Corsi di specializzazione per il sostegno: il Miur non ritiene abilitante il diploma magistrale conseguito prima dell’a.s. 2001/2002. ANIEF ricorre al TAR del Lazio