È confermata la data per la decisione del Consiglio di Stato che decreterà se chi ha conseguito il diploma magistrale fino al 2002 ha diritto ad essere collocato nella III fascia delle graduatorie ad esaurimento, in virtù del fatto che il riconoscimento del valore abilitante del titolo è avvenuto solo nel 2013, quando le GaE (dalle quali si attinge per il 50% delle immissioni in ruolo) erano già chiuse a nuovi inserimenti. Nel frattempo, si continua a parlare, senza motivo, di contrapposizione con i laureati in Scienze della formazione primaria, ancora fuori dalle GaE. Tra i fomentatori si sono aggiunti alcuni “illuminati” professori universitari che hanno curato la preparazione dei laureati in Sfp per introdurli all’insegnamento nelle scuole di infanzia e primaria.
Replica Anief: fino a prova contraria, quasi la metà degli insegnanti della scuola pubblica italiana non sono in possesso della laurea; è stato il nostro Stato a riconoscere il valore abilitante di quel titolo, il diploma magistrale conseguito entro il 2002, per cui viene da sé che non può negare la loro collocazione nelle graduatorie ad esaurimento; infine, i giudici hanno sinora dato ragione ai ricorrenti – con ben quattro sentenze definitive del Consiglio di Stato per migliaia di essi, una sentenza definitiva della Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso del Miur sulla giurisdizione, oltre che decine di misure cautelari in sede amministrativa - e non si può pensare di stracciare un diritto perché potrebbe danneggiare dei colleghi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Sono settimane che si sta producendo una doppia deprecabile operazione: da una parte si sta cercando di mettere gratuitamente contro le due categorie e dell’altra si vuole far diventare la plenaria del Consiglio di Stato una sentenza più politica che di diritti lesi. Certi docenti universitari farebbero piuttosto bene ad occuparsi dei loro laureati. Anief è riuscita, con le sue impugnazioni ai giudici, ad ammetterli nelle GaE nel 2008 e nel 2012 e quell'ultima “apertura” delle graduatorie era proprio dedicata gli abilitati in SFP: un obiettivo che non ci risulta abbiano ottenuto gli accademici. Quanto all’età dei diplomati magistrale tirata in ballo da un gruppo di professori universitari, bisognerebbe puntare il dito su chi, tra i governi e le amministrazioni scolastiche degli ultimi 15 anni, si è posto tenacemente contro di loro, facendoli diventare precari storici. Quello che veramente serve, piuttosto, è una norma per bandire finalmente dei concorsi per la scuola primaria e dell’infanzia che siano utili allo scopo, per reclutare da seconda fascia d’Istituto e riaprire le GaE a tutti coloro che hanno un’abilitazione oppure per creare anche per loro una “fase transitoria” con graduatorie regionali degli abilitati da cui attingere per le immissioni in ruolo.