I numerosissimi seminari saranno rivolti a docenti, Ata, Rsu, Dirigenti scolastici. L’inaugurazione della stagione dei seminari avverrà a Reggio Calabria, il 25 settembre 2017, dalle 9.00 alle 13.00, alla presenza del Presidente nazionale professore Marcello Pacifico e di tutta la struttura territoriale.
Esperti di relazioni sindacali, sicurezza e rendicontazione d’istituto, e avvocati a confronto con centinaia di dirigenti scolastici hanno condiviso la necessità di cambiare profondamente il testo unico sulla sicurezza e chiesto di non rinnovare il nuovo CCNL senza la perequazione esterna con le altre aree della dirigenza pubblica (FUN) e interna con gli altri ex presidi (RIA).
Il dato è contenuto nel Focus che il Miur pubblica sul sostegno all’inizio di ogni anno scolastico all’interno del dossier “Anticipazione sui principali dati della scuola statale”. I posti di docenti istituiti per l’a.s. 2017/2018 – scrivono da Viale Trastevere - sono complessivamente 819.049, di cui 680.200 sono posti comuni e 138.849 sono posti di sostegno. I posti comprendono sia l’organico dell’autonomia che l’adeguamento di detto organico alle situazioni di fatto; per il sostegno sono comprese anche le deroghe. Occorre ricordare, infine, che l’adeguamento dell’organico alle situazioni di fatto per la parte delle deroghe per il sostegno è in via di consolidamento e pertanto i dati sono provvisori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Abbiamo 100mila docenti in organico di diritto, ma ce ne sono almeno 40mila con i contratti in deroga fino al 30 giugno. Sono supplenze annuali che si trascinano da anni, con tutti i problemi che una scelta del genere comporta. Ad iniziare dal disagio che si procura agli alunni. Si è tanto parlato di riforma del sostegno, ma, a parte le chiacchiere, ci ritroviamo sempre con un posto su tre ogni anno da assegnare. Inoltre, tanti docenti specializzati attendono ancora di essere convocati. Eppure la scuola è cominciata da una settimana e la Ministra aveva pure promesso che le supplenze si sarebbero concluse entro il 15 settembre scorso.
Per cercare di trovare delle soluzioni a questi problemi, lo stesso presidente Anief, Marcello Pacifico, ha scritto in questi giorni alle scuole e alle famiglie, rilanciando l’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”: “l’obiettivo è ottenere il rispetto del diritto allo studio e all’integrazione scolastica dei nostri figli e dei nostri alunni che, attraverso certificazioni idonee, devono ottenere quanto previsto dalle normative vigenti a loro tutela”. I genitori, guidati dai referenti Anief, possono chiedere la documentazione utile per il ricorso: “tutti i docenti, gli ATA e i Dirigenti Scolastici possono partecipare attivamente alla nostra iniziativa informando le famiglie”.
Con la riforma della Buona Scuola, entro pochi mesi entreranno a regime i nuovi percorsi, diversificati a seconda se si è docente precario abilitato (G.R.A.M.E.), non abilitato ma con tre anni di supplenze svolte negli ultimi otto oppure semplicemente laureato (24 CFU). Sulla base del nuovo sistema (dopo la fase transitoria: svuotamento GaE e assunzioni da concorso 2016, concorso per abilitati e concorso per non abilitati con 3 anni di servizio), gli aspiranti docenti devono partecipare al concorso, superato il quale accederanno al percorso triennale di formazione, inserimento e tirocinio (FIT). Per accedere al concorso saranno necessari la laurea e il possesso di 24 CFU nelle discipline antro-psico-pedagogiche. Solo al termine del percorso, che ha natura selettiva, gli aspiranti docenti verranno immessi in ruolo. Chi verrà ritenuto idoneo non entrerà in ruolo prima del 2022, dopo una lunga ed estenuante formazione durante la quale sono previste supplenze a stipendio ridotto. Secondo il sindacato Anief, non c’era bisogno di introdurre questo cervellotico modello di reclutamento per stabilizzare dei precari con 36 mesi di servizio, come ci dice l’Unione Europea dal 1999 e come ribadito quest’anno a Bruxelles. Perché stiamo parlando di docenti già scelti e pronti. Anche coloro che non lo sono, ma con esperienza sul campo, si sarebbero potuti formare senza introdurre il criterio selettivo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal):Vi sono molti aspetti del nuovo percorso che porta a fare l’insegnante che ci lasciano perplessi: al di là dell’inutilità delle prove e della formazione per tutti quelli che oggi sono già abilitati, oltre che ai tempi lunghi, non comprendiamo per quale motivo nessun percorso è stato attivato per gli Insegnanti Tecnico Pratici, ovvero quei docenti che prestano servizio negli istituti superiori per lo svolgimento delle attività laboratoriali: è una contraddizione di non poco conto visto che tali attività, collegate con l’alternanza scuola-lavoro, sono uno dei punti fermi della riforma Renzi-Giannini approvata nel luglio del 2015. Del tutto ignorati, per quanto riguarda sempre la nuova formazione, sono anche i maestri d’infanzia e primaria. Il sindacato è pronto, pertanto, a presentare nuovi ricorsi.
Si ricorda che Eurosofia, in collaborazione con Anief e Unipegaso, consente agli aspiranti docenti di acquisire i 24 CFU quali requisiti d’accesso per il prossimo Concorso a cattedra (Fit). Per maggiori informazioni cliccare qui.
Ad assicurarlo, in queste ore, è stata la Ministra all’Istruzione. La selezione arriva nel momento di peggior carenza di presidi nella storia della Repubblica italiana: quest’anno le lezioni sono riprese con un istituto su quattro privo del suo preside e affidato in reggenza a un capo d’istituto titolare in un’altra scuola. Il giovane sindacato ribadisce che la selezione costituisce una tappa fondamentale per sanare una situazione diventata insostenibile, perché non è possibile che istituti autonomi con 6-7 e anche più plessi siano gestiti-organizzati da dirigenti che a loro volta devono fare altrettanto con le loro scuole. Purtroppo, il regolamento non conterrà le richieste del giovane sindacato: rimarranno esclusi i precari con 5 anni di servizio. Eppure nel 2011 il Consiglio di Stato ha detto a chiare lettere che possano partecipare alle procedure concorsuali nel rispetto della giurisprudenza comunitaria. Con sentenze dei tribunali, a seguire, dello stesso tenore.
Dell’importanza di bandire il concorso per dirigenti scolastici, mettendo a bando almeno 3mila posti visto il turn over dei prossimi anni, si è parlato in questo week end a Palermo, nel corso del secondo Convegno nazionale Udir. Il convegno ha anche toccato altri temi: sicurezza, valutazione, merito, retribuzione, con gli assunti dopo il 2001 senza Ria e tutta la categoria con un Fondo Unico Nazionale inadeguato. A rendere la professione sempre più difficile è poi il fatto che la Legge 107/2015 ha moltiplicato incarichi e responsabilità.
Marcello Pacifico (Anief-Udir):Diventa importante a questo punto che i tempi di svolgimento della procedura concorsuale siano celeri. Partire il prossimo anno con quasi 2.500 scuole in reggenza sarebbe una vera tragedia per le nostre scuole. Oltre che la dimostrazione che i tempi della politica e della burocrazia sono più rilevanti del bene dei nostri giovani in formazione. Come fondamentale diventa mettere in sicurezza, per il loro bene e quello di chi vive le nostre scuole, i nostri istituti scolastici.