ANIEF purtroppo lo aveva anticipato: quando il ministero ha disposto la rideterminazione complessiva dei punteggi da attribuire ai numerosi quesiti errati del concorso ordinario per la scuola secondaria, era chiaro che la toppa sarebbe stata peggio del buco. La soluzione adottata da Viale Trastevere, infatti, comportava il rischio di escludere candidati che hanno già svolto (e superato) la prova orale a causa dei nuovi punteggi assegnati ai quiz. Un rischio che oggi è diventata amara realtà.
La mancata assegnazione del bonus da 200 euro a tantissimi precari della scuola, benché siano i primi naturali destinatari dell’incentivo per affrontare il caro-vita, rappresenta la conferma che sono considerati “l’ultima ruota del carro”: a farlo sapere sono i diretti interessati, che attraverso vari canali ricordano giustamente che vengono dimenticati ma in realtà “le scuole funzionano anche grazie a noi”. Il sindacato non comprende come è possibile che un cavillo normativo, la mancata emissione dello stipendio di luglio, possa avere vanificato l’accesso al bonus nella scuola ad oltre 200mila docenti e Ata precari, poiché la clamorosa esclusione riguarda tutti i i circa 180 mila supplenti con contratto fino al 30 giugno ma anche i 50 mila precari cosiddetti Covid il cui rapporto di lavoro con le scuole si è interrotto durante il mese scorso.
“A meno di due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico, non c’è ancora uno straccio di programmazione e intervento in chiave prevenzione pandemia: si tratta di una mancanza particolarmente grave, perché significa che le esperienze fallimentari degli ultimi due anni, con le scuole impreparate e immutate rispetto al pre-Covid19, non ci hanno insegnato nulla”: a dichiararlo è oggi Marcello Pacifico, a seguito della nuova impennata di contagi, l’inerzia totale delle istituzioni che nemmeno hanno fornito alle scuole le linee guida per l’aerazione. Entro il 20 marzo scorso, ricorda anche la stampa specialistica, uno specifico decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (su proposta del Ministro della salute e di concerto con il Ministro dell’istruzione) avrebbe dovuto definire da un lato le linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione e dall’altro gli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici e confinati degli stessi edifici. Intanto, i virologi – come Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, e Fabrizio Pregliasco, docente UniMi e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano – continuano a chiedere di “adeguare i sistemi di ventilazione nelle scuole italiane”.
Nell’ultimo semestre l’inflazione a livelli massimi ha “mangiato” uno stipendio dei lavoratori italiani: ad una famiglia tipo con due figli piccoli sono stati sottratti almeno 1.200 euro di potere d’acquisto. Come già ravvisato dall’Anief, oggi la stampa nazionale rileva che “mentre i salari restano fermi infatti, in Italia non crescono da 30 anni, il caro-prezzi ha raggiunto a giugno livelli che non si vedevano dal 1986, quando ancora esisteva la scala mobile. E così in appena sei mesi, da gennaio a oggi, una coppia con uno o due figli minorenni a carico ha perso, a parità di stipendio, 1.240,8 euro di potere d’acquisto”. E gli interventi del Governo non hanno di certo risposto in modo adeguato: l’indennità di 200 euro (che però al momento è una tantum e non viene assegnata ad oltre 200 mila docenti e Ata della scuola, anche Covid, perché licenziati a giugno) e i contributi per sgonfiare le bollette, hanno permesso di recupere al massimo 700 euro: quindi, oltre 500 euro si sono volatilizzati.
Per la scuola la prossima settimana potrebbe arrivare quelle risposte che i lavoratori del comparto attendono da tempo: mercoledì prossimo è prevista una doppia riunione tra amministrazione e organizzazioni sindacali su temi molto “caldi”. Alle ore 9 è convocato il tavolo permanente per il “Partenariato economico, sociale e territoriale”, durante il quale si svolgerà una informativa del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sulle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza previste per il comparto stesso; il ministro illustrerà ai sindacati lo stato di attuazione dei provvedimenti. Sempre mercoledì 6, alle 16,30, si svolgerà la riunione all’Aran per la prosecuzione della trattativa per il rinnovo contrattuale del CCNL del personale comparto Istruzione e Ricerca triennio 2019–2021: il confronto stavolta verterà, come previsto lo scorso 28 giugno, sull’ordinamento del personale ATA.