Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha detto no all’ordinanza del Ministero sulla maturità della prossima estate: imporre la seconda prova è inappropriato, come pure i due scritti alle medie. Secondo Anief, che già aveva dato ragione agli studenti in protesta, il ragionamento del Cspi non fa una piega.
Nella scuola gli stipendi sono per legge fermi per lunghi anni. Non solo perché l’inflazione corre più degli aumenti, tanto che per Eurydice il potere di acquisto degli insegnanti è fermo da cinque anni e ora si vuole approvare un rinnovo contrattuale con un incremento del 4% a fronte di un costo della vita che lo supera tre volte. C’è anche un problema contrattuale che danneggia i compensi dei lavoratori. Ad iniziare da quando sono precari: tutti i supplenti se hanno aumenti lo devono solo al giudice, che gli assicura una ricostruzione di carriera completa (anche dopo 10 anni e pure agli Ata) e gli conferisce RPD e CIA ingiustamente negati.
Per alcune migliaia di docenti e Ata della scuola arrivati a fine carriera sono giorni tormentati quelli di febbraio: una recente circolare del Ministero dell’Istruzione condivisa con INPS ha stabilito che tutto il personale del comparto scuola entro il prossimo 28 febbraio avrà facoltà di presentare la domanda di cessazione (con effetto dal 1° settembre 2022) per il pensionamento anticipato dal servizio. Le funzioni ministeriali riguardano, in particolare, “Opzione Donna” e “Quota 102”: la prima prevede un taglio secco che può superare il 30% dell’assegno di quiescenza, pari a oltre 600 euro al mese; la seconda, più conveniente ma transitoria, perché solo annuale, si può intraprendere con il raggiungimento, entro il 31 dicembre 2022, di un’età anagrafica di almeno 64 anni e non meno 38 anni di anzianità contributiva. La stessa stampa specializzata oggi scrive che “non sempre il pensionamento anticipato è possibile e in alcuni casi, quando è possibile, non è conveniente”.
Domani, martedì 8 febbraio, dalle ore 17 alle 18, ci sarà un nuovo incontro del ciclo di seminari organizzati dal giovane sindacato rappresentativo Anief; infatti, Marcello Pacifico, parlerà della legge n. 238 del 30 dicembre 2021 e delle novità per il personale dell'istruzione e della ricerca nella norma di bilancio.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “non è possibile tornare alla normalità se poi ci sono quattro milioni di alunni e studenti non vaccinati o che non hanno completato il vaccino, come il 90 per cento di quelli dell’Infanzia e Primaria, che vengono potenzialmente messi fuori dalla classe e quindi discriminati. Anche a proposito dell’Esame di Stato che torna quasi alla normalità, si doveva prima tornare alla normalità nella gestione delle lezioni e delle scuole: con oltre un milione di alunni e studenti in didattica a distanza, come si fa a pensare di ripristinare le prove classiche, eccetto la designazione della seconda verifica scritta, come se nulla sta accadendo ed è accaduto negli ultimi due anni?”