Tfa speciali – Anief si appella alla sensibilità dei presidenti e dei componenti delle Commissioni Cultura di Camera e Senato: nella modifica del D.M. 249/2010, necessario per avviare i corsi abilitanti del personale docente precario, vanno considerati come servizio minimo di accesso i canonici 360 giorni di servizio. E non le tre annualità di supplenze, da non meno 180 giorni di servizio ciascuna, introdotte irragionevolmente dal Miur.
L’Anief chiede pubblicamente ai presidenti e ai componenti delle Commissioni Cultura di Camera e Senato di includere tra i docenti precari che hanno diritto a partecipare ai Tfa speciali anche tutti coloro che hanno svolto - dall'a.s. 1999/2000 all’a.s. 2011/12 - i canonici 360 giorni di servizio. Ignorando le pronunce negative espresse di recente da organismi rilevanti, ad iniziare dal Cnpi, la bozza di modifica del D.M. 249/2010, prossima ad essere discussa dalle Commissioni Cultura di Camera e Senato, contiene invece ancora il possesso di requisiti maggiorati sino ad oggi mai richiesti: lo svolgimento di almeno tre annualità di supplenze da non meno 180 giorni di servizio ciascuna.
Si tratta di una maggiorazione del tutto priva di fondamento. Dopo decenni, durante i quali i corsi abilitanti riservati sono stati organizzati prima dai Provveditorati agli Studi e poi dalle Università, chiedendo al personale precario 360 giorni di servizio svolto, il cambiamento previsto dal Miur per l’accesso ai Tfa speciali non trova riscontri. Nella normativa italiana, come in quella europea, non vi è traccia dei nuovi requisiti di servizio.
Come sottolinea Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, “negare la possibilità di partecipare ai corsi abilitanti a tutti coloro che hanno svolto almeno 360 giorni di servizio sarebbe quindi una gravissima mancanza di rispetto nei confronti di tantissimi docenti. Ma anche un venire meno alle norme contenute nella Legge 143 del 2002 e nella Legge 124 del 1999: entrambe indicano come titolo di accesso l’espletamento di servizio pari ad almeno 360 giorni nell’arco di alcuni anni scolastici”.
Secondo Marcello Pacifico mutare questo arco temporale in itinere, senza l’approvazione di nuove leggi, sarebbe un grave errore: “allargare questo requisito a tre supplenze annuali di lunga durata, come si ostina a fare il Miur, non ha alcuna ragionevolezza. Andando invece a determinare – conclude il presidente Anief - una vera e propria discriminazione tra i precari che hanno svolto lo stesso lavoro”.
Il sindacato autonomo si appella quindi alla sensibilità di deputati e senatori: in occasione della imminente discussione del testo attraverso cui si intende introdurre i tirocini formativi del personale docente precario, avranno la possibilità di far riconoscere a diverse decine di migliaia di lavoratori della scuola un loro diritto. Quello che nel 1999 e nel 2004 non era stato negato per accedere ai corsi riservati svolti presso le Ssis.