Lo sblocco del Fondo Unico per le retribuzioni di risultato e posizione dei presidi si ferma a 163 milioni. Dai calcoli dell’Anief risulta che quell’importo doveva essere del 40% più grande, perché mancano all’appello 60 milioni di euro. Perché mancano 26 milioni di risorse permanenti e 22 milioni una tantum previsti dalla Legge 107/15, più altri 29 milioni di Ria per i pensionati. Anziché cantare vittoria, come ha fatto l’Anp, bisognava fare un confronto con il Fun dell’a.s. 2010/11, che era di quasi 146 milioni di euro: prendendo questo dato come riferimento, come è giusto che sia, l’attuale incremento diventa appena dell’11,73%.
Dopodomani Anief-Dirigenti Scolastici terrà un convegno proprio a Napoli proprio su questi temi, dal titolo: “La Legge 107: la posizione del dirigente scolastico tra adempimenti e responsabilità”. Si parlerà anche, e soprattutto, di come nella regione Campania i decreti provvisori unilaterali in materia, sottoscritti dall’allora direttore dell’Usr Diego Bouchè, abbiano prodotto una scandalosa situazione di regressione stipendiale, in attesa di un accordo superiore che a tutt’oggi tarda dal compiersi. E anche in questo caso i sindacati maggioritari si contraddistinguono per l’inerzia.
Marcello Pacifico (presidente Anief-Cisal): inizialmente avevamo calcolato una perdita di circa 400 euro in meno al mese a capo d’Istituto, ora possiamo dire che sono almeno 500. E questa è la cifra che l’Anief chiederà al giudice, qualora non venga al più presto assegnata dal Miur a tutti i dirigenti scolastici.
Gli stipendi dei presidi rimangono abbondantemente sotto quelli dei colleghi dirigenti, sia della pubblica amministrazione che del comparto privato, con la loro retribuzione media che negli ultimi anni è diminuita di oltre 4mila euro. Ma il Miur non ha alcuna intenzione di invertire la tendenza. Anzi, continua ad alleggerirli: è di questi giorni la comunicazione dello sblocco del Fondo Unico per le retribuzioni di risultato e posizione dei dirigenti scolastici pari a 163 milioni da dividere per tutta la categoria. Anief-Dirigenti Scolastici può asserire con cognizione di causa che a quell’importo doveva essere del 40% più grande, perché mancano all’appello esattamente 60 milioni di euro.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “tenendo conto delle risorse disponibili prima del blocco degli stipendi stabilito dalla Legge 122/2010 e delle nuove risorse che si sono nel frattempo rese disponibili, l’incremento per l’a.s. 2015/2016, accordato dal Miur per circa 163 milioni, sarebbe dovuto essere di circa 223 milioni: a questa cifra si arriva applicando le leggi e i contratti vigenti. Inizialmente avevamo calcolato una perdita di circa 400 euro in meno al mese a capo d’Istituto, ora possiamo dire che sono almeno 500. E questa è la cifra che l’Anief chiederà al giudice, qualora non venga al più presto assegnata dal Ministero dell’Istruzione a tutti i dirigenti scolastici”.
Il giovane sindacato non comprende come alcuni organismi sindacali abbiano potuto giudicare una vittoria la decisione del Ministero dell’Istruzione di limitare la composizione del Fondo Unico Nazionale ad appena 163 milioni di euro. Tra costoro, continuando in una linea più volte espressa negli ultimi tempi, c’è Giorgio Rembado, presidente dell’Anp, che ha espresso la sua soddisfazione per l’operato del Miur nel corso della relazione presentata di recente al Consiglio Nazionale della sua organizzazione dei presidi e delle alte professionalità scolastiche.
Il presidente Rembado sostiene che vi è stato un incremento del 38% rispetto all’anno precedente, dimenticando però di dire che il Fondo unico nazionale dell’a.s. 2014/15 è stato pesantemente tagliato dal Miur, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Perchè il confronto va realizzato con la situazione precedente al blocco degli stipendi, cioè con il Fun dell’a.s. 2010/11, che era di 145.879.833,18 euro: prendendo questo dato come riferimento, come è giusto che sia, l’attuale incremento diventa appena dell’11,73%.
Si potrebbe dire: meglio poco che niente, ma non è così. Come lo stesso Rembado riconosce, il modesto incremento è infatti dovuto alle nuove risorse stanziate dalla Legge 107/2015. E poi c’è ancora qualcosa che non va. Perché la Buona Scuola ha stanziato per l’anno scolastico in corso 26 milioni come risorse permanenti e 22 milioni una tantum; arriviamo così a quasi 194 milioni, 31 in più rispetto a quelli annunciati dal Miur.
“Che fine hanno fatto questi soldi?”, chiede ancora il presidente Anief. “Su questo punto l’Anp tace, mentre altri sindacati parlano di 14 milioni che il Ministero dell’Economia avrebbe tagliato per l’a.s. 2011/2012 (dopo quattro anni!). Solo che per arrivare a 163 milioni, troppi soldi mancano ancora all’appello. E non è finita. Perchè la Ria dei pensionati, che fine ha fatto? Nessuno ne parla più. La stessa Anp e anche gli altri sindacati rappresentativi, che la danno forse per persa. Ad ogni modo, sono altri 29 milioni persi per strada. Ci sono troppi buoni motivi per appellarsi al giudice”, conclude Pacifico.
L’apice dell’arretramento di retribuzione si raggiunge in Campania, dove i decreti provvisori unilaterali in materia, sottoscritti dall’allora direttore dell’Usr Diego Bouchè, hanno prodotto una scandalosa situazione di regressione stipendiale, in attesa di un accordo superiore che a tutt’oggi tarda dal compiersi. Recentemente, sono state firmate tre ipotesi d’accordo e in questi contratti andavano “sanati” i decreti Bouché: invece non se ne parla nemmeno. E anche in questo caso, i sindacati maggioritari fanno trapelare alcuna reazione.
Eppure ci sarebbe molto da ridire. Perché in Campania sono state sottoscritte le ipotesi di accordo relative agli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015 e, se si passerà alla stipula definitiva, i dirigenti scolastici avranno un piccolo aumento della retribuzione variabile: per loro, si prevede un recupero degli arretrati ed un lieve incremento relativo al risultato raggiunto, pari a 11.520,53 lordi complessivi per i dirigenti scolastici di prima fascia, 8.168,37 euro per quelli di seconda fascia e 5.640,35 per i ds di terza fascia. A cui aggiungere eventuali reggenze di altri istituti.
Sempre in Campania, per il solo anno scolastico 2012/13, il taglio del Fondo nazionale unico ha comportato la perdita di oltre 2 milioni di euro: considerando tutti e tre gli anni siamo circa a 6.000 euro di perdita pro-capite. Il risultato di questa situazione è che anche dopo la stipula dei Contratti integrativi regionali, i dirigenti scolastici campani prenderanno posizione variabile inferiore al 2007: una perdita che, vale la pena ricordare, si ripercuote pure negativamente sulla pensione e sulla buonuscita.
Dopodomani, giovedì 31 marzo, Anief-Dirigenti Scolastici terrà un convegno proprio a Napoli su “La Legge 107: la posizione del dirigente scolastico tra adempimenti e responsabilità”. Interverrà anche Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal.
La tabella realizzata dall’Anief su come il Miur avrebbe dovuto comporre il Fondo Unico Nazionale 2015/2016:
FUN A.S. 2010/2011 | 145.879.833,18 |
RIA DEI PENSIONATI | 29.000.000,00 |
STANZIAMENTI ORDINARI LEGGE 107/2015 | 26.000.000,00 |
STANZIAMENTI STRAORDINARI LEGGE 107/2015 | 22.000.000,00 |
TOTALE | 222.879.833,18 |
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