Secondo Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, “sul rientro in classe devono certamente essere le scuole autonome a decidere in concerto con le autorità sanitarie sulla base sui dati epidemiologici, ma solo dopo un’accurata indagine di tutta la popolazione studentesca e del personale. I cambiamenti continui sulle percentuali di studenti dimostrano che si sta procedendo in modo sperimentale, decisamente empirico, su un contesto complicato, con il numero dei contagi mutevole e le variabili per agevolare la prevenzione complicate da coordinare. Quello che serve per ripartire, quindi, sono le certezze derivanti da uno screening sul personale e sugli studenti. Altrimenti rischiamo di ritrovarci ogni settimana con disposizioni sempre diverse. Cambiare le percentuali significa anche che ora le scuole dovranno riformulare il loro piano orario settimanale da adottare al rientro, dopo averlo fatto approvare solo qualche giorno fa dagli organi collegiali giusto prima delle festività natalizie. E non è detto che gli orari scaglionati e i doppi turni, che molte prefetture stanno chiedendo da adottare, siano attuabili in tutte le scuole superiori”.
ANIEF - Rientro superiori il 7 gennaio, accordo Stato-Regioni per studenti al 50%. Marcello Pacifico (Anief): “basta giocare come con i numeri del Lotto”
Secondo Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, “sul rientro in classe devono certamente essere le scuole autonome a decidere in concerto con le autorità sanitarie sulla base sui dati epidemiologici, ma solo dopo un’accurata indagine di tutta la popolazione studentesca e del personale. I cambiamenti continui sulle percentuali di studenti dimostrano che si sta procedendo in modo sperimentale, decisamente empirico, su un contesto complicato, con il numero dei contagi mutevole e le variabili per agevolare la prevenzione complicate da coordinare. Quello che serve per ripartire, quindi, sono le certezze derivanti da uno screening sul personale e sugli studenti. Altrimenti rischiamo di ritrovarci ogni settimana con disposizioni sempre diverse. Cambiare le percentuali significa anche che ora le scuole dovranno riformulare il loro piano orario settimanale da adottare al rientro, dopo averlo fatto approvare solo qualche giorno fa dagli organi collegiali giusto prima delle festività natalizie. E non è detto che gli orari scaglionati e i doppi turni, che molte prefetture stanno chiedendo da adottare, siano attuabili in tutte le scuole superiori”.