Sono diverse le disposizioni che riguardano la scuola: 25.000 posti aggiuntivi in organico di diritto per il sostegno; 10 milioni di euro per la formazione dei docenti; 1.000 assistenti tecnici nel primo ciclo dal 2021/2022 e prosecuzione al 30 giugno dei contratti a tempo determinato previsti fino al 31 dicembre 2020; 1.000 posti per potenziamento per la scuola dell’Infanzia; 60 milioni di investimenti sulla fascia 0-6; 50 milioni per il 2021 e 50 milioni per il 2022 per il sistema duale; 8 milioni per il potenziamento area digitale, animatori digitali, équipes formative, anche per la formazione del personale docente; 117 milioni per il 2021 e 106 milioni per il 2022 per aumento posti asili nido; 20 milioni per inclusione alunni con disabilità nelle paritarie; incremento dei fondi dell’autonomia pari a 100 milioni nel 2021; 12 milioni di euro per incremento tecnologie e sistema SIDI; 1.500 milioni per edilizia scolastica con proroga poteri commissariali comuni; 200 milioni alle regioni e 150 milioni ai comuni per il trasporto scolastico.
Alcune delle novità approvate ed in procinto di essere tramutare in legge sono state promosse dal sindacato Anief: sicuramente l’incremento dei posti di sostegno, l’introduzione della figura del tecnico nel primo ciclo e dei docenti di potenziamento nella scuola dell’infanzia; la formazione digitale del personale sempre più impegnato con le tecnologie digitali interattive. Ci sono pure l’abbattimento della soglia del 50% per l’assunzione degli idonei del concorso Dsga, l’avvio del concorso riservato per la stabilizzazione dei docenti di sostegno, la riduzione dei parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche e per il mantenimento dell’autonomia (da 600 a 500 alunni ovvero da 400 a 300 alunni per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche). E altro ancora.
Secondo il presidente Anief Marcello Pacifico “rimane il rammarico per i troppi provvedimenti mancati, che lasciano tante categorie di personale scolastico in una situazione di limbo e troppi precari senza prospettive di stabilizzazione. A questo punto è bene che si agisca al meglio con i fondi del Recovery plan, a partire da una migliore distribuzione e composizione delle classi, sia per rendere possibile il distanziamento sociale, così da evitare la diffusione del Covid-19 almeno fino alla prossima primavera, sia perché un numero contenuto di allievi comporta un’offerta formativa migliore e maggiori garanzie di sicurezza in generale”.