Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si leggono sempre più dichiarazioni di senatori e deputati a favore del diritto al ricongiungimento alla famiglia di migliaia di insegnanti, amministrativi e collaboratori scolastici ingabbiati, invisibili, a dispetto di una giurisprudenza che cerca di interpretare correttamente le norme come spesso indichiamo. Abbiamo chiesto ai deputati attenzione attraverso diversi emendamenti, purtroppo dichiarati inammissibili, per il problema dei docenti con diploma magistrale, dei facenti funzione Dsga e dei precari licenziati, dei candidati non ammessi alle suppletive a causa del Covid-19, tra gli altri. Le Corti di giustizia italiana ed europea ci danno ragione, vedi il reclamo Anief n. 146/2017 accolto dal Consiglio europeo dei diritti sociali, la remissione in corte costituzionale della Legge 159/2019 e la sospensione del bando di concorso straordinario da parte del Tar Lazio con l’indizione di prove suppletive per via delle immotivate esclusioni di tanti candidati che non hanno potuto partecipare alle prove per via del Covid, per i quali il giovane sindacato continua a raccogliere adesioni per presentare ricorso. Ora è compito della politica passare dalle parole ai fatti. Ci aspettiamo coerenza dai partiti e ascolto dal nuovo Governo”.
Intanto il giovane sindacato registra un altro importante traguardo: dopo la vittoria Anief in Consiglio di Stato in favore di quei candidati che, secondo il DD n. 510/2020, non avrebbero potuto partecipare al Concorso Straordinario Sostegno perché non erano formalmente iscritti ai corsi di specializzazione (TFA) in quanto non avviati entro il 29 dicembre 2019 o non conclusi entro il termine del 15 luglio 2020, l'Anief avvia le procedure di preadesione allo specifico ricorso per richiedere l'ammissione a prove suppletive per tutti i candidati che non hanno potuto presentare domanda di partecipazione al concorso proprio a causa delle previsioni contenute nel bando.
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